L’offerta formativa di 24ORE Business School dedicata agli imprenditori del vino

Anche quest’anno sarà presente al Merano WineFestival 24ORE Business School, società leader nella formazione manageriale e specialistica che presenta, in occasione del Festival dedicato alle eccellenze produttive del settore Wine, l’offerta formativa rivolta agli operatori del vino.
I percorsi organizzati da 24ORE Business School vanno incontro alle esigenze formative degli imprenditori del vino focalizzandosi sugli aspetti gestionali e manageriali indispensabili per guidare con successo le aziende nei meandri delle normative di settore, nella gestione economica e negli aspetti vitali del marketing e dello sviluppo commerciale in Italia e all’estero.

In particolare il tema dell'export italiano, specialmente in alcuni mercati, diventa un’opportunità da non perdere per le piccole e medie imprese del mondo del vino che vogliono cogliere le occasioni di sviluppo del business, approfondendo le caratteristiche dei mercati emergenti e puntando su solide competenze di marketing e reti vendita, con sessioni pratiche ed operative. A questi bisogni risponde il Master Export Management, proposto a Roma dal 27 marzo 2020, con il supporto di aziende leader nel settore, manager e consulenti esperti.

Per informazioni sul Merano WineFestival: www.meranowinefestival.com

Per informazioni relative alle iniziative formative di 24ORE Business School: www.24orebs.com

Vinibuoni con B'NU e Let's Talk #NU a Merano

B’NU e il progetto Let's Talk #NU sbarcano al Merano Wine Festival: per la prima volta uno spazio dedicato alla Sardegna ed alle sue eccellenze enologiche e gastronomiche, con focus, speech e approfondimenti sul vino, sul cibo e sul territorio.

Un’area tasting per degustazioni esclusive, un’area accoglienza per un viaggio nel gusto che ha come destinazione finale la B’Week, l’evento che si terrà a Nuoro dal 29 Novembre al 1° Dicembre 2019.

Vinibuoni d'Italia rinnova il legame con il progetto di promozione del territorio a cura della Camera di Commercio di Nuoro, che ha ospitato quest'estate le finali nazionali della guida a Orosei.
Domenica 10 novembre alle ore 18:00 si parlerà di “Sardegna isola #DIVINA”, il focus sulla comunicazione della Sardegna dell’enoturismo, inserito nella nuova edizione di Vinibuoni d'Italia. Seguirà una degustazione delle etichette protagoniste nel concorso B'NU e coronate dalla guida.

Ecco il programma completo dello spazio dedicato a B'NU e al progetto Let's Talk #NU a Merano.

Venerdì 8 Novembre

10:00-20:00 | Apertura spazio B’NU e banco d’assaggio libero Sardegna

12:00-14:00 e 18:00-20:00 | Cocktail Corner Silvio Carta

15:00 | Tasting “7 spose per 7 fratelli” - Sette donne del vino presentano altrettante espressioni del Vermentino in Sardegna. Ingresso libero su prenotazione

17:00 | Speech “Gemellaggi: le nuove generazioni di Sardegna e Monferrato dialogano”. Tre giovani produttori piemontesi e tre vignaioli sardi si confronteranno in una sorta di intervista doppia. Lo scopo? Trovare le motivazioni per collaborare e crescere insieme. Riservato Stampa e ospiti

Sabato 9 Novembre

10:00-20:00 | Apertura spazio B’NU e banco d’assaggio libero Sardegna

11:00 | Tasting “Prosecco DOC & gli autoctoni sardi”. Un percorso di degustazione alternativo, che vede sullo stesso palcoscenico il vino più diffuso al mondo e i vini bianchi provenienti da vitigni autoctoni sardi meno noti. Ingresso libero su prenotazione

12:00-14:00 e 18:00-20:00 | Cocktail Corner Silvio Carta

13:00 | Tasting “Barbera e Cannonau sinonimi e contrari”. Una degustazione per delineare i caratteri di questi due rossi italiani. Ingresso libero su prenotazione

15:00 | Speech “Territorio valore per la DOC, o DOC valore per il territorio?” Ovvero, quanto pesa la Denominazione? Riservato Stampa e ospiti

17:00 | Conferenza Stampa di presentazione della B’Week. L’appuntamento centrale di tutto il programma, un evento nell’evento. A seguire la Premiazione B’NU Spirits 2019. Riservato Stampa e ospiti

Domenica 10 Novembre

10:00-20:00 | Apertura spazio B’NU e banco d’assaggio libero Sardegna

12:00-14:00 e 18:00-20:00 | Cocktail Corner Silvio Carta

12:00 | Tasting “Tutti gli Oro di B’NU 2019” - I BIANCHI. Ingresso libero su prenotazione

14:00 | Tasting “Tutti gli Oro di B’NU 2019” - I ROSSI. Ingresso libero su prenotazione

Ore 16:00 | Speech “La vite millenaria più grande del mondo vive in Ogliastra”. Riservato Stampa e ospiti

Ore 18:00 | Talk/Tasting “Sardegna isola #DIVINA”, in collaborazione con La Guida Vinibuoni d’Italia. Comunicare la Sardegna dell’enoturismo. A spasso per l’isola con le Corone di Vinibuoni d’Italia 2020.

Lunedì 11 Novembre

10:00-20:00 | Apertura spazio B’NU e banco d’assaggio libero Sardegna

11:00 | Mini-Lesson “PROSECCO NOT ONLY TOP UP”. A lezione di Sparkling Cocktails. Riservato stampa e ospiti

12:00-14:00 e 18:00-20:00 | Cocktail Corner Silvio Carta

14:00 | Tasting “Il rosa è Maschio”. Un confronto ad armi pari, quello tra i rosati sardi e i rosati del Monferrato, uno scambio di idee tra players dello stesso mercato in una vetrina importante come il MWF. Ingresso libero su prenotazione

MASTERCLASS - HOTEL TERME MERANO

Lunedì 11 novembre – 12.00-13.00 | Guido Invernizzi

1) Sardegna: una tradizione millenaria - Gli Irripetibili. Vini unici per annata, per tipologia e per vitigno

Lunedì 11 novembre – 13.30-14.30 | Alessandro Scorsone

2) Sardegna: una tradizione millenaria - Rosso Cannonau. Un tasting alla scoperta dei mille volti del Cannonau di Sardegna

In compagnia del Lagrein

Il Lagrein è un vino presente sia in Trentino che in Alto Adige. Qui la zona di produzione va dalla conca di Bolzano alla Bassa Atesina, per spingersi fino all’Oltradige e alla Valle dell’Adige, ma la zona storica di produzione è concentrata nella più limitata piana di Bolzano. Il vitigno Lagrein predilige infatti condizioni pedoclimatiche particolari che qui sono ben presenti, infatti ci troviamo su terreni morenici, alluvionali profondi e con temperature calde, che arrivano anche a lambire i 40 °C.

L’espansione urbanistica di Bolzano, aveva causato una notevole riduzione della superficie del Lagrein, che alla fine degli anni ‘90 era scesa fino attorno ai 250 ettari. Da allora il vitigno è stato rivalorizzato e la sua superficie vitata è tuttora in espansione. Infatti alla fine del 2015 in Alto Adige ha raggiunto i 470 ettari rappresentando la seconda varietà a bacca rossa dopo la Schiava. 

Le zone privilegiate continuano ad essere la piana di Bolzano e dintorni oltre ai terreni caldi pedocollinari della Bassa Atesina su pendii collocati mediamente tra i 220 e 350 metri di altitudine.

Di questo vitigno sono particolarmente conosciuti due biotipi che si distinguono per la diversa forma e dimensione del grappolo: il Lagrein a grappolo corto e il Lagrein a grappolo lungo, con caratteristiche organolettiche diverse. Il biotipo a grappolo corto è più vigoroso di quello a grappolo lungo, ma è più sensibile all’acinellatura, con basse rese produttive, soprattutto quando le condizioni climatiche sono poco favorevoli. 

Le tendenze attuali di puntare esclusivamente sulla qualità hanno portato a cambiamenti e gli impianti moderni di Lagrein non sono più allevati a pergola, ma a contro spalliera con sesti d’impianto più fitti e produzioni molto inferiori per singolo ceppo rispetto al passato.

Come tutti i vitigni autoctoni italiani, anche il Lagrein ha una lunga storia, che accompagna l’impegno delle popolazioni locali identificandosi con la cultura dell’area. 

L’origine del “Lagrein” non è del tutto chiara. Il nome potrebbe derivare da “Lagarina”. Esiste, infatti, l’ipotesi che il vitigno abbia avuto origine vicino a Rovereto. Questo però non è scientificamente dimostrato, dato che oltre alla somiglianza fra i nomi non esiste nessun altro riscontro ad avvalorare tale ipotesi. 

Il Lagrein viene citato per la prima volta nel 1097 in un editto che fissa le norme della vendemmia riservate ai monaci del convento di Gries. In seguito, nel 1370, un editto dell’imperatore Carlo IV vietava il consumo alle truppe militari, perché troppo nerboruto, ordinando di dare ai soldati vini più leggeri. Forse per questo venne messa a punto la pratica di vinificare il Lagrein in rosato (kretzer), mentre il Lagrein rosso (dunkel) venne riservato ai nobili, con conseguenti rivolte popolari.

In Alto Adige, fino a qualche decina di anni fa chi voleva bere un vino rosato, piacevole e beverino, bastava che chiedesse un Lagrein. Oggi, grazie alla ricerca e al lavoro dei produttori, ma anche in conseguenza di un cambiamento di gusto avvenuto sui mercati, le cose sono cambiate e il Lagrein Dunkel si è raffinato, ingentilito, ma soprattutto impreziosito. È cambiato addirittura il disciplinare di produzione che denomina ora con il termine Lagrein solo il vino rosso, mentre per l’altro ricorre alla specifica Rosato/Kretzer. Personalmente lo preferisco vinificato in purezza, perché conserva le caratteristiche peculiari del vitigno, ma c’è chi ricorre al Cabernet o al Merlot, per modellarlo su un gusto più facile ai palati internazionali spesso omologati e poco avvezzi ad apprezzare quanto di originale e diverso sappiano esprimere le varie tipologie dei vitigni.

Nella sua specifica identità, il Lagrein Dunkel risulta un vino di buona struttura ed equilibrio, con bouquet di frutti di bosco, ciliegia e viola, sostenuto da note speziate nel caso in cui abbia condiviso la sua dimora in piccole botti di rovere. Cantine e produttori producono anche la tipologia “Riserva”, che viene messa in commercio dopo due anni e due mesi di affinamento. In bocca, il Lagrein Riserva si concede pieno, armonico, lungo ed esprime una pienezza vellutata, impreziosita quasi sempre da una morbida acidità in presenza di tannini nobili. La cucina altoatesina lo predilige sulla selvaggina, in particolare sul capriolo con la salsa di mirtilli, la lombata al ginepro, il gulash di manzo, i canaderli allo speck e funghi, gli stufati delle valli, ma anche sulle grigliate e sui formaggi erborinati. Il Lagrein Kretzer invoglia matrimoni di elezione sul pesce affumicato, sulle carni bianche, sui wurstel con i crauti, sui canerderli in brodo, sui schutzkrapfen, sui cavoli al lardo affumicato, sulla polenta e patate, sugli spätzle di spinaci…

Un percorso consigliato è quello di percorrere l’itinerario che collega Appiano con Merano dove la viticoltura si sposa con il paesaggio in ritmate sincronie di vigneti. Chiesette, castelli, paesini disegnati con tinte pastello, percorsi naturalistici sono inviti continui per un tappa. 

Ad Appiano la sosta è d’obbligo perché la cittadina è nota per i suoi vini pregiati e gli estesi frutteti che caratterizzano il paesaggio, ma anche per le numerose fortezze, i castelli e le residenze signorili. Qui ogni stagione ha qualcosa di particolare da offrire: le settimane eno-culturali in estate, il pattinaggio sul ghiaccio sul lago di Monticolo, l’escursione alle buche di ghiaccio, un fenomeno naturale molto particolare, oppure una passeggiata tra atmosfere e gusto seguendo 15 cartelli informativi collocati lungo il sentiero che collega Appiano a Cornaiano per conoscere la coltivazione della vite, il lavoro nelle vigne e la cura della vite e del paesaggio. Una sosta alla Cantina di  San Michele Appiano ci permette un’emozionante conoscenza dei vini della zona, grazie a un calice di Lagrein e per chi vuole ardire verso la complessità e di approfondire la conoscenza con questo vino protagonista del territorio, a un calice di Riserva.

Nelle vicinanze di Merano, Marlengo è abbracciata da vigneti e frutteti. Con i suoi 12 km di lunghezza, il Marlinger Waalweg, il sentiero della roggia di Marlengo, è il più lungo dell’Alto Adige. Creato ben 250 anni fa, il sentiero parte dal ponte di Tel e dopo una breve salita prosegue su terreno circondato da meleti e boschi ombreggianti. Dopo aver ammirato l’imponente Castel Lebenberg di epoca medievale, si costeggia il monte di Marlengo in leggera discesa fino al paese di Lana.

 Lungo l’intero sentiero della roggia di Marlengo si gode di una vista spettacolare sulle cime circostanti e sulla conca di Merano, la Val Passiria e l’imponente Gruppo di Tessa. A Marlengo la Cantina di Merano, nella linea Val Venosta Sonneberg offre una attenta declinazione di Lagrein che con un vertice acuto sul Segen della linea Selection vi allieterà con i suoi profumi fruttati con complessi aromi di liquirizia, cuoio, ciliegie e cioccolato amaro, appoggiati su bocca ben strutturata, tannini con morbido ed elegante retrogusto persistente.

 

Vinibuoni d’Italia protagonista a Merano WineFestival

• Una serie di importanti manifestazioni fanno di Merano la capitale mondiale del gusto, infatti Merano WineFestival è una vetrina che traccia le tendenze dell’enologia contemporanea essendo l’appuntamento più esclusivo e ambito dai produttori per la scrupolosa selezione dei prodotti e l’inimitabile ambientazione.
• La guida Vinibuoni d’Italia 2016 verrà presentata alla stampa nel momento inaugurale di Merano WineFestival il 7 Novembre al Teatro Puccini. L’evento sarà occasione per premiare le aziende che hanno ottenuto la Corona, ovvero il massimo riconoscimento che la guida attribuisce ai vini autoctoni della Penisola che hanno evidenziato un’eccellente qualità e una precisa corrispondenza tra il vino, il vitigno e il territorio. Vinibuoni d’Italia nell’occasione conferma il suo impegno nella valorizzazione del patrimonio vitivinicolo italiano, disponendo il banco di degustazione di Enoteca Italia.
• Enoteca Italia, allestita da Vinibuoni d’Italia a Merano Wine Festival, ogni anno richiama numerosissimi visitatori italiani e stranieri perchè è un appuntamento esclusivo dove si possono degustare oltre 300 vini da vitigni autoctoni selezionati dalla prestigiosa guida del Touring. Una straordinaria esperienza sensoriale, che percorre l’Italia attraverso i suoi vini più tipici.
• Enoteca Italia è un appuntamento elitario ambito dai visitatori perché nello stand di Vinibuoni in un unico spazio si possono degustare le eccellenze dei vini più autentici della Penisola.Vinibuoni d’Italia rinnova dunque il suo impegno nella promozione e valorizzazione dei vini da vitigni autoctoni offrendo in degustazione ai visitatori un’ampia selezione di prodotti. Un momento di indiscutibile affermazione per le aziende vitivinicole presenti in Enoteca Italia e per gli operatori e i winelovers che, visitando lo stand, troveranno nei vini selezionati e presentati dalla guida Vinibuoni d’Italia la tipicità e la corrispondenza con il vitigno e il territorio di origine.

Scarica qui il CATALOGO dei vini in degustazione