Mongioia - Moscato d'’Asti Docg
Maria e Riccardo Bianco, grandi sperimentatori, dal 1998 hanno diretto Mongioia verso l’esclusiva produzione del Moscato Bianco ampliandone la gamma e puntando senza incertezze all’eccellenza.
Moscata è il nuovo progetto Mongioia e il ‘Metodo Moscata’, brevettato, è il Moscato d’Asti fatto in anfora. Il nome deriva dal metodo di fermentazione di origini millenarie che migliora la tipicità e fa emergere la grandezza del terroir. Tradizione non significa rimanere ancorati al passato e smettere di migliorarsi, al contrario prendere ispirazione dalla più antica e vera tradizione per fare un vino del futuro. Assumersi la responsabilità del rischio di esplorare lo sconosciuto per trasmettere coi nostri vini emozioni vere.
Il mosto fermenta e successivamente affina in anfora acquisendo armonia, finezza, equilibrio, complessità e bevibilità grazie alla costante microssigenazione ottenuta attraverso la microporosità dell’anfora. Il colore è dorato intenso, le bollicine finissime. Al naso note floreali e fruttate di frutta gialla matura e un accattivante e intrigante sentore speziato. In bocca una leggera nota mielata e balsamica unita a scorza di agrume fresco e frutta matura come mela e pera. La sensazione è di grande freschezza, sapidità e persistenza; il finale di bocca è particolarmente pulito.
Mongioia
Fraz. Valdivilla, 40
Santo Stefano Belbo (CN)
Tel. 0141 847301
www.mongioia.com
Questa ricetta è stata elebaorata in collaborazione con Produttori Moscato d'Asti e la Cassa di Risparmio di Asti.
Ingredienti per 6 porzioni
Tuorli d’uovo n. 6
Farina gr 72
Maizena gr 12
Latte l 1,5
Vaniglia n. 2 stecche
Cannella in polvere q.b.
Gallette q.b.
Procedimento
Versate il latte in una casseruola con 4 cucchiai di zucchero e la vaniglia e portatelo ad ebollizione.
In un recipiente sbattete i 6 tuorli con 2 cucchiai di zucchero e la maizena.
Quando il latte inizia a bollire toglietelo dal fuoco, eliminate le stecche di vaniglia e lasciate raffreddare. Aggiungete poco a poco il latte al composto, continuando a sbattere con la frusta. Rimettete il composto sul fuoco mescolando continuamente con un cucchiaio di legno. Prima che inizi a bollire spostate dal fuoco e continuate a girare fino a quando la crema sarà pronta.
Passate al colino e versate in piccole ciotole, decorate a piacere e mettete in frigorifero fino al momento di servire.
Prima di servire spolverate con un po’ di cannella in polvere.
Natillas con il Moscato d'Asti
Questa preparazione organoletticamente rappresenta una tipologia di dolce che offre al Moscato d’Asti il meglio delle opportunità d’espressione in abbinamento gastronomico.
Il carattere di questa “crema” è dato dalla grassezza, dalla dolcezza e dalla speziatura conferita dalla cannella. Proprio in funzione di quest’ultimo dato, sarà favorevole una ricerca del Moscato d’Asti aromaticamente più ricco di elementi. Serve per cui il moscato delle vigne situate nell’area di Canelli, con i suoi migliori appezzamenti del Bricco Sant’Antonio e di Ceirole, i moscato che provengono dalle vigne di Calosso in direzione nord, fino a raggiungere i vigneti di Balau nel Comune di Costigliole.
Vini all’olfatto ricchi e quasi complessi, che riescono a conservare un giusto equilibrio tra la dolcezza del ricco residuo zuccherino e la freschezza acido-tattile, garantita dalla presenza delle bollicine di anidride carbonica. Questo è il profilo organolettico del Moscato d’Asti necessario alla concordanza con le Natillas, popolare dolce iberico, che però trova preparazioni simili anche in altri paesi centro-sud americani di lingua spagnola.
Ingredienti per 4 porzioni
Per la pasta frolla
- Farina 00 gr 500
- Uova intere n 3
- Zucchero semolato gr 200
- Burro gr 200
- Buccia grattugiata di 1 limone
Per il ripieno
- Grano cotto gr 400
- Ricotta di pecora gr 400
- Zucchero semolato gr 250
- Tuorli d’uovo n 5
- Albumi d’uovo n 3
- Acqua di fior d’arancio o millefiori naturale gr 30
- Limoni n 2
- Cedro, zucca e scorzette d’arancia candite gr 150
- Zucchero a velo gr 150
Preparate la pasta frolla incorporando tutti gli ingredienti sopra elencati il giorno prima e lasciatela riposare al fresco fino al momento dell’uso.
Mettete la ricotta in una terrina abbastanza capiente e lavoratela con un cucchiaio di legno in modo da renderla ben cremosa, passatela al setaccio.Aggiungete lo zucchero e amalgamatela ancora.
Aggiungete i tuorli d’uovo al composto e i tre albumi montati a neve, la scorza grattugiata dei limoni e delle arance, l’acqua di fiori d’arancio e i canditi tagliuzzati a piccoli cubetti.
Unite il grano cotto e mescolate ulteriormente. Stendete la pasta frolla con il matterello portandola ad uno spessore di tre millimetri, foderate una teglia bassa da pasticceria che avrete unto ed infarinato in precedenza. Riempite con il ripieno e con la pasta rimanente formate delle strisce che disporrete a griglia sul ripieno.
Mettere a cuocere in forno a 160°C per 60 minuti circa. Una volta cotta, fatela raffreddare in forno caldo e aperto e spolverizzatela di zucchero.
Pastiera Napoletana con il Moscato d'Asti
È il dolce che offre al Moscato d’Asti, come pochi altri nella pasticceria della tradizione regionale italiana, una delle migliori opportunità di confronto aromatico e che mette in evidenza l’eleganza olfattiva del vitigno d’origine, quando è prodotto nelle vigne di Canelli, San Marzano Oliveto, Calosso, fino a sfiorare il comune di Costigliole d’Asti tra le vigne della frazione di Boglietto.
La Pastiera napoletana infatti, attraverso l’uso della ricotta di pecora, offre in ogni assaggio un insieme omogeneo e costante di sensazioni gusto-olfattive, amalgamando l’apporto aromatico degli agrumi canditi, della zucca e dell’acqua di fiori d’arancio, aromi che si ritrovano nel Moscato d’Asti in eguale intensità. L’equilibrata dolcezza del vino infine sarà posta a confronto dell’equivalente sensazione della Pastiera napoletana, resa persistente dalla pasta frolla.
Moscato d'Asti, la Dolce Vita...
[vc_row][vc_column width="1/1"][vc_column_text]Terra Tradizioni Territorio
Gioiello fulgido della vitivinicoltura piemontese, il Moscato d’Asti nasce in un territorio vitivinicolo ad altissima vocazione, caratterizzato da un paesaggio in cui il vigneto domina incontrastato.
La sua culla inizia dalle irte colline della Langa Cuneese, per distendersi sugli ameni declivi del Monferrato Astigiano e terminare sui primi contrafforti della pianura Alessandrina.
Delimitata fin dal 1932, la zona di produzione comprende oggi 52 Comuni che si trovano nel territorio di tre province del Sud Piemonte: Alessandria, Asti e Cuneo e la superficie totale del vigneto è di circa 10.000 ettari.
Circa 4.000 famiglie dedicano al Moscato tutta la loro passione, svolgendo un lavoro poliedrico e prezioso, spesso difficile e faticoso, che occupa tutte le stagioni dell’anno.
Sulle colline del Moscato il connubio viticoltore-vigneto evidenzia in maniera univoca lo stretto rapporto “Terra, Tradizioni, Territorio”.
La Produttori Moscato d'Asti Associati
Per tutelare i vignaioli, la filiera produttiva e per promuovere il Moscato d’Asti è sorta la Produttori Moscato d'Asti Associati, una società cooperativa agricola che raggruppa circa 2.000 aziende vitivinicole produttrici di uva Moscato d'Asti Docg, di cui circa 850 associate in sei cooperative di trasformazione. La base associativa della "Produttori Moscato d’Asti", estesa nelle tre province del territorio d'origine del Moscato d'Asti Docg, Alessandria, Asti e Cuneo, rappresenta circa il 40% delle ditte iscritte all'Albo vigneti del Moscato d’Asti Docg ed il 60% del vigneto di Moscato d’Asti, una larga rappresentatività quindi che consente alla "Produttori Moscato d’Asti" una consapevole capacità di affrontare le sfide che attendono la componente agricola del Moscato.
Sorsi di cultura e di dolcezza allo stand di Vinibuoni d’Italia
Aromatico, dolce ma non stucchevole, il Moscato d'Asti è un vino che sa stupire e farsi amare. Eccezionalmente facile per essere amato dai palati meno avvezzi alla degustazione, adeguatamente gioioso da poter essere goduto dagli estimatori, si distingue dagli altri vini per via della fermentazione parziale degli zuccheri che gli conferisce la leggerezza e il carattere frizzante. Il Moscato d'Asti, oltre a essere un vino pieno di sorprese, rappresenta anche un territorio, ricco di natura, prodotti tipici, cultura e storia. Potrete godere del suo fascino abbinato ad alcuni pasticcini della tradizione dolciaria piemontese al Padiglione 12 stand C2 di Vinibuoni d’Italia.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]