Vinibuoni d'Italia e Verallia premiano le Sparkling Star 2019

La presentazione dell'edizione 2020 della guida vedrà protagonisti anche gli spumanti più votati tra le 542 etichette, provenienti da tutte le regioni italiane, che Vinibuoni d’Italia ha portato in degustazione a Vinitaly 2019.
Nel concorso ‘Vota la tua Sparkling Star’, realizzato in collaborazione con Verallia, il pubblico è stato chiamato a esprimere il proprio giudizio sugli spumanti degustati, suddivisi in 8 sezioni.
Ecco gli spumanti più votati, che verranno insigniti del diploma di merito sabato 9 novembre al Teatro Puccini, nell'ambito del Merano WineFestival 2019.

METODO CLASSICO
1° La Scolca - Soldati La Scolca d’Antan Brut Rosé Millesimato 2007
2° Baldetti Alfonso - Baldetti Brut
3° Di Legami - Terre Siciliane Igt Grillo Spumante Extra Brut Biologico Millesimato 2015
FRANCIACORTA
1° Bellavista - Franciacorta Docg Brut Teatro alla Scala Vendemmia 2013
2° Castello Bonomi - Tenute in Franciacorta - Franciacorta Docg Ris. Brut CruPerdu Grande Annata 2009
3° Villa Franciacorta - Franciacorta Docg Riserva Millesimato Brut Emozione 40 anni 2008
OLTREPÒ PAVESE
1° Manuelina - Oltrepò Pavese Metodo Classico Docg Pinot Nero Rosé Brut 145 Millesimato 2013
2° Terre d’Oltrepò - Oltrepò Pavese Metodo Classico Docg Pinot Nero Brut Sansaluto 2009
3° Rebollini Bruno - Oltrepò Pavese Metodo Classico Docg Pinot Nero Brut Nature Millesimato 2013
TRENTO
1° Cavit - Trento Doc Pas Dosé Altemasi 2012
2° Maso Poli - Trento Doc Riserva Brut 60 mesi 2012
3° Cantina Aldeno - Trento Doc Riserva Pas Dosé Altinum 2012
METODO CHARMAT
1° Rossovermiglio - Falanghina del Sannio Doc Spumante Brut Frenesia
2° Tenuta del Buonamico - Gran Cuvée Particolare Brut Rosé
3° Cantina di Casorzo - Chardonnay Brut
PROSECCO DOCG
1° Spumanti Dal Din - Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Dosaggio Zero RY
2° Le Colture - Valdobbiadene Superiore di Cartizze Docg Dry
3° Adami - Valdobbiadene Superiore di Cartizze Docg Dry
PROSECCO DOC
1° Ronco Margherita - Prosecco Doc Spumante Brut
2° Collis Cantina Veneta - Prosecco Doc Spumante Extra Dry
3° Genagricola - Prosecco Doc Spumante Extra Dry
SPUMANTI DOLCI
1° Tenuta del Buonamico - Gran Cuvée Particolare Spumante Dolce
2° Cantina di Casorzo - Malvasia di Casorzo Doc Spumante Pantarei
3° Cantine del Notaio - La Postilla

Vota la tua Sparkling Star

SCARICA IL CATALOGO DEL CONCORSO SPARKLING STAR

L’inizio del 2018 ha registrato un significativo exploit per Franciacorta e Trento Doc, soprattutto millesimati, pas dosè e biologici. Vanno forte anche i millesimati da vitigni autoctoni come il Lambrusco e quelli del Sud Italia. Buoni i risultati anche per le bollicine dell’Alto Adige e dell'Alta Langa.
Il Prosecco mantiene il suo primato sul mercato, con tre bottiglie su cinque, e cresce in particolare il Conegliano Valdobbiadene Superiore Docg.
 Chi compra più spumanti italiani?
In controtendenza rispetto agli anni precedenti, sono gli over 60 a spendere maggiormente in bollicine rispetto ai Millennials. Questa netta crescita del consumo di spumanti italiani evidenzia, nell’economia interna, un clima di fiducia rispetto ai prodotti italiani: il consumatore sta sempre più riconoscendo il valore di ciò che è made in Italy e della qualità che i prodotti italiani sono in grado di offrire.

•  Ecco dunque la guida Vinibuoni d’Italia protagonista a Vinitaly anche in questo settore con il concorso che si svolge presso lo stand Enoteca Italia, Padiglione 12, Stand C2.
La produzione di bolle, che interessa l’intera Penisola, è in grado di offrire al consumatore etichette di rara suggestione e novità, rappresentate soprattutto dai vini base ottenuti dai vitigni autoctoni. Infatti insieme alle consolidate realtà rappresentate dal Prosecco, dalla Franciacorta, dal Trento, dall’Oltrepo Pavese, dal Lessini Durello, dall’Alta Langa e dall’Asti, Vinibuoni d’Italia propone a Vinitaly in degustazione 462 diverse bollicine in versione Martinotti/Charmat e Metodo Classico provenienti da tutte le regioni italiane. Accanto alle tipologie più conosciute, saranno infatti presenti alcune piccole produzioni nate, in molti casi, dalla sperimentazione dei produttori sulla base di vini ottenuti da vitigni autoctoni. Un viaggio tra “bollicine” molto particolari, che al di là di quella che può sembrare un’esaltazione aprioristica dell’autoctono, racconta vitigni ed etichette capaci di esprimere eccellenze. Bottiglie che possono costituire delle valide alternative, quando si ha voglia di bere qualcosa di diverso o si vuole privilegiare un abbinamento cibo-vino legato al territorio. Così a Sparkling Star le 462 etichette delineano un viaggio spumeggiante che partendo dal Piemonte arriva alla Sicilia e alla Sardegna …e non mancheranno piacevolissime ed inaspettate sorprese.

•  Anche quest’anno, legato alla degustazione degli spumanti, Vinibuoni d’Italia propone il concorso
“Vota la tua Sparkling Star” che si articola in 8 sezioni per la nomination del migliore spumante eletto dagli operatori e dai visitatori che degusteranno i vini presso lo stand di Vinibuoni d’Italia.
Ecco le sezioni
• Franciacorta
• Oltrepò Pavese
• Trento Doc
• Metodo Classico Italia
• Metodo Charmat/Martinotti Italia
• Prosecco Docg
• Prosecco Doc
• Spumanti Dolci

Lo spumante maggiormente votato, per ogni categoria, sarà premiato anche quest’anno al Merano WineFestival nel prestigioso evento di presentazione della guida Vinibuoni d’Italia 2019, nella quale verranno segnalati gli spumanti che vinceranno nelle singole sezioni.

VOTA LA TUA SPARKLING STAR

Scarica il catalogo degli spumanti del concorso Sparkling Star

Nuovo anno record il 2016 per le Bollicine italiane, che hanno registrato un incremento del 30,8% in quantità e del 36,4% in valore, pari a 353,4 milioni di dollari contro i 259 dell’anno precedente.

Denis Pantini, responsabile Wine Monitor di Nomisma, sottolinea il ruolo centrale degli spumanti, che sono il traino della crescita mondiale del consumo di vino: “Solo negli ultimi dieci anni, il consumo di sparkling è aumentato di oltre il 30% contro una percentuale che, per quanto riguarda il vino nel suo complesso, non è andata oltre il 5%. Contestualmente, anche gli scambi internazionali sono cresciuti di oltre il 60% in valore e l’export di spumanti italiani è andato ben al di là di questa performance:+242%".
Sempre di più il consumatore si sta orientando a considerare questa tipologia di vini non solo per l’aperitivo, o come vini da dessert, ma anche per accompagnare i pasti.

La produzione interessa l’intera Penisola che sviluppa una produzione spumantistica di grande interesse in grado di offrire al consumatore etichette di rara suggestione e novità, rappresentate soprattutto dai vini base ottenuti dai vitigni autoctoni.

Vinibuoni d’Italia propone a Vinitaly in degustazione 448 diverse “bollicine” provenienti da tutte le regioni italiane. Accanto alle tipologie più conosciute, saranno presenti alcune piccole produzioni nate, in molti casi, dalla sperimentazione dei produttori.

Anche quest’anno, legato alla degustazione degli spumanti, Vinibuoni d’Italia propone il concorso “Vota la tua Sparkling Star”.

Il concorso si articola in 7 sezioni per la nomination del migliore spumante eletto dagli operatori e dai visitatori che degusteranno i vini presso lo stand di Vinibuoni d’Italia a Vinitaly.

Lo spumante maggiormente votato, per ogni categoria, in collaborazione con Verallia, sarà premiato anche quest’anno a Merano WineFestival nel prestigioso evento di presentazione della Guida “Vinibuoni d’Italia 2017”, nella quale verranno anche segnalati gli spumanti che vinceranno nelle singole sezioni.

Valdobbiadene, la verticale che non ti aspetti

Spazzata via l’ossessione di inutili competizioni e imitazioni con altre tipologie di bolle, quel 15% di consumatori che si accultura sulle guide del vino, quei giornalisti e blogger ostinati nel loro ostracismo nei confronti del Prosecco, avrebbero da ricredersi se, nell’atmosfera rilassata della sala degustazione di Col Vetoraz, avessero potuto godere delle emozioni offerte da 11 annate che, a partire dal 2006, mi hanno accompagnato al calice dell’ultima vendemmia. La provocazione è di Loris Dell’Acqua che mi conferma come la verticale sia dedicata in prima assoluta a Vinibuoni d’Italia.

Le due declinazioni del Prosecco, il Brut e il Dry, degustati in successione a partire dal 2006, il 3 febbraio scorso, raccontano come questo vino, che il mito vuole immediato e giovane, abbia un carattere tutto da scoprire e del tutto sorprendente. La giornata piovosa invogliava alla riflessione, pur privandoci della bellezza di un panorama che conosco incantevole per le marcate onde dei vigneti incastrati sulle dorsali spesso a strabiombo delle colline. Un paesaggio che si sarebbe aperto dinnanzi a noi nel quadro delle ampie vetrate che incorniciano, dall’azienda, il Monte Cartizze. Invece la bruma mascherava il fondovalle, tant’è che i picchi più elevati sembravano isole abbozzate in un mare di nubi.

L’inizio è spiazzante. Il 2006 Brut ha colore dorato; i profumi di nocciola e frutta candita si affiancano ad una freschezza inaspettata; la bocca è opulenta e fragrante, con note minerali ancora marcate, un terziario integrato e una bolla tanto raffinata ed elegante, quanto intensa e vivace. Nonostante la sequenza della degustazione fosse appena iniziata, ho faticato a liberare la bocca dal bicchiere. Un’emozione unica, confortata anche dal coevo calice del Dry, in cui la gradevole evoluzione degli zuccheri ha permesso di contenere la nota ossidativa, portandoci ad apprezzare frutta candita, camomilla, pasticceria e rum, cucite su un abito raffinato.  

Loris non ha accompagnato la degustazione seguendo gli schemi canonici. Ha preferito che insieme alle note tecniche, fossero i vini a portarci verso una più fruttuosa chiacchierata che ha permesso di sviscerare al meglio la successione delle annate, parlando di clima, di territorio, di aspettative e di orizzonti della Docg.

Le sequenze successive all’esordio sono risultate una corrispondente espressione dello stile della casa, che partendo da selezioni rigorose, unica nel territorio, dedica tutto il suo impegno esclusivamente alla produzione di Valdobbiadene Docg. Un milione di bottiglie che, nelle vendemmie degustate, hanno raccontato abilità e sicurezza di stile, aderenza agli andamenti climatici che il metodo charmat non ha assolutamente cancellato. Per non tediare, raccolgo alcuni spunti memorabili. Il 2008 maturo, equilibrato, di amabilità quasi liquorosa, è risultato variegato e complesso, con nota di mandorla tostata finale; il 2010 più fresco e fragrante. Il 2013, che già si avvicina all’immediatezza della tipologia, proponeva sentori che risaltavano la freschezza tipica della mela verde, in un bouquet di fiori bianchi, e, specie sul Dry, anche una leggera nota di miele, offrendo al palato una percepibile buona sapidità…

Così di emozione in emozione, abbiamo dimenticato il tempo e dalle 9 del mattino siamo arrivati alle 14 lasciando ai vini la capacità di farci innamorare ancora una volta di storie e culture che ogni area vinicola italiana sa raccontare.

Sono certo di interpretare il pensiero dei miei coordinatori presenti, Annie Martin Stefanatto e Paolo Ianna, nel ringraziare Loris per averci permesso questa verticale; per averci regalato emozioni e la suggestione di una gradita scoperta. Una rinnovata conferma di come il vino, in particolare quello che nasce da vitigni autoctoni, sappia raccontare storie inedite, specie quando viene prodotto partendo da uve eccelse, da vigne adagiate su un territorio di elezione e di millesimi ogni anno diversi. Le tecniche di produzione e l’abilità del produttore non fanno altro che interpretare i doni della natura, portandoli, come nel nostro caso, a livelli di eccellenza.  

Mario Busso

 

NASCE IL CODICE DEL PROSECCO

Il Prosecco diventa grande: la Commissione Europea ha creato un apposito codice di Nomenclatura Combinata a 8 cifre specifico per il Prosecco spumante: 2204 1015, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2017. Fino ad oggi, in Europa, solo Champagne ed Asti potevano vantare un codice proprio, per tutti gli altri spumanti, tra cui il Prosecco, rimaneva un generico “altri vini spumanti Dop”. Era quindi impossibile conoscere i reali flussi commerciali, ed era ancora più complesso cercare di prevenire le frodi e contraffazioni che colpiscono questo nostro vino di eccellenza.
Una vittoria conseguita grazie alla sinergia di Unindustria Treviso e dei tre Consorzi di tutela: Prosecco DOC, Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, Asolo Prosecco DOCG, che hanno unito le forze e la capacità di influenza in sede europea. 
L’iter non è stato semplice: raccolta dei dati a supporto, grazie al contributo del CIRVE - Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia dell’Università di Padova - e dell’Istat; preparazione della proposta e di tutta la documentazione a corredo sotto la supervisione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, e sua successiva presentazione al Comitato Codice Doganale – sezione nomenclatura tariffaria e statistica (settore NC) della Commissione Europea, grazie al prezioso supporto delle Federazioni nazionali ed europee di categoria: Federdoc, Federvini, Unione Italiana Vini, EFOW e Comité Européen des Enterprises Vins.
“ E’ stata fondamentale – spiega Ivo Nardi, Presidente del Gruppo Vinicolo di Unindustria Treviso – la forte relazione che la nostra Associazione ha stabilito con l’Agenzia delle Dogane di Roma che partecipa al Comitato Codice Doganale, con la quale abbiamo lavorato in sinergia per oltre due anni per il raggiungimento di questo traguardo. È un esempio virtuoso dei vantaggi di una relazione proficua tra imprese e Pubblica Amministrazione, che è al centro dell’impegno di Unindustria Treviso per raggiungere obiettivi di interesse per il territorio e il Paese”.    
Quali i vantaggi più tangibili del nuovo codice del Prosecco? Innanzitutto, la tracciabilità dei flussi e quindi dei volumi di Prosecco che circolano in Europa e nel mondo. Utile ai fini statistici e per le politiche commerciali delle aziende, ma anche strumento importante di tutela contro i falsi ‘prosecco’ che utilizzano questo nome in modo fraudolento. All’interno della proposta sono state riportate, per le nove province di Veneto e Friuli Venezia Giulia in cui il Prosecco viene prodotto, anche le superfici coltivate e le produzioni ottenibili. La tracciabilità data dal nuovo codice di Nomenclatura Combinata consentirà quindi di individuare facilmente eventuali quantità anomale o in eccesso, e di andare a colpire i sempre più frequenti fenomeni di contraffazione