Amorim, Sostenibilità ambientale e sociale i valori primari per fare impresa

• Amorim Cork Italia unisce imprenditoria e sensibilità: come si può mantenere un equilibrio così preciso?

Quando si conosce il percorso del sughero è corretto dire: “come non si può mantenere”! Il legame tra i due è inevitabile, non c’è successo, non c’è crescita se non ci prendiamo cura di ciò che ci circonda, dell’ambiente ma anche della società. Solo così fare impresa si può tradurre in un futuro più giusto e davvero equilibrato.

• La vostra strategia punta molto sulla formazione: il segreto del successo è nella consapevolezza?

Certamente, crediamo che sia responsabilità di ciascuno informarsi per partecipare al futuro con cognizione di causa. Ci rivolgiamo in particolare alla nuova generazione di enologi, con lezioni in Università, scuole e con un'importante collaborazione con Assoenologi Giovani. Le nuove leve hanno la virtù di assorbire con velocità le conoscenze: se gliele forniamo in modo professionale e continuativo, un domani sapranno scegliere il percorso migliore.

• Con quali argomenti vi state approcciando alle nuove generazioni di enologi?

I giovani sono una fonte inesauribile di entusiasmo. Cerchiamo mantenere vivo questo entusiasmo con temi stimolanti come la sostenibilità ambientale e sociale che il sughero consente, ma anche dimostrando loro che la professionalità e i valori genuini vanno di pari passo. Vogliamo essere testimoni con l’esempio di come il rispetto, sotto ogni punto di vista, sia premiante anche in termini di business.

• Qual è il messaggio che volete trasmettere con il premio sostenibilità che assegnerete al Merano WineFestival? 

Intendiamo rafforzare il valore che può nascere dalla sincera volontà di fare impresa in maniera corretta e condivisa. Un premio che è innanzitutto una forma di gratitudine nei confronti di chi è solidale nel quotidiano, con l’augurio che, in futuro, comportamenti virtuosi diventino una nobile abitudine.

Il sughero e il Porto nel cuore

Il tappo che ha un cuore

• Ho condiviso l’invito di Carlos Veloso Dos Santos, amministratore delegato Amorim Cork Italia, con Alessandro Scorsone responsabile di Perlage Italia nella guida Touring Club Italiano Vinibuoni d’Italia ed Helmuth Köcher, presidente di Merano WineFestival. L’arrivo a Lisbona ci riserva immediatamente un pomeriggio ricco di sorprese, di emozioni e di approfondimenti conoscitivi inaspettati.

• Un’ora di macchina e ci addentriamo nel Mutado, come viene chiamata la sughereta in portoghese. Non ci sono i decorticatori, inizieranno verso la fine del mese di maggio, tuttavia il racconto di Carlos, così ricco di particolari, e lo spettacolo della foresta sono uno scenario coinvolgente. Attraverso le sue parole, è come se stessimo assistendo al rito, percependo il rumore della corteccia che si stacca dall'albero, grazie alla maestria degli operai che, con una piccola accetta, procedono con millimetrica precisione all'incisione verticale, spogliando la pianta del suo strato superiore. Un errore sarebbe fatale per il futuro della successiva decorticazione.

Nel Mutado

• La metà del sughero prodotto in tutto il mondo proviene dai 740 mila ettari delle sugherete portoghesi. Un comparto che dà lavoro a più di 100 mila persone, 8 mila impiegate solo nella raccolta stagionale. Intere famiglie qui vivono grazie alla raccolta e alla lavorazione della corteccia della quercia.

“Sono queste alcune delle caratteristiche che rendono il sughero un materiale unico - spiega Carlos - ed è difficile, se non impossibile, trovare un altro materiale con queste peculiarità. Il sughero è una materia prima rinnovabile e riciclabile al 100%”.

Non è questa affermazione a stupire me e i miei colleghi, quanto piuttosto il fatto che lo sfruttamento economico della quercia da sughero diventa un’azione che favorisce la conservazione della biodiversità. Sembrerebbe una contraddizione e, invece, il sughereto - continua Carlos - è uno dei più ricchi ecosistemi del mondo e per questo è stato inserito tra i 35 esempi di biodiversità più importanti del pianeta. La conservazione di tale biodiversità e l’espansione dei sughereti sono possibili solo grazie al valore economico e ambientale che il sughero riveste: il solo Portogallo produce oltre il 50% del sughero a livello globale. Le foglie perse ciclicamente dalla quercia permettono la produzione di materia organica che mantiene fertili i terreni e migliora la ritenzione d’acqua piovana. La quercia rappresenta un naturale baluardo contro gli incendi forestali e, allo stesso tempo, le sue chiome frondose contrastano il forte vento proteggendo la terra dall'erosione eolica e dalla desertificazione”.

45 anni per un tappo

Nella foresta incontriamo querce giovani e centenarie, pertanto è quasi scontato chiedere quali sono i tempi che intercorrono per la produzione della preziosa corteccia.

“A 20/25 anni dalla sua nascita - spiega Carlos - la quercia da sughero è protagonista della prima decortica. Un sughero che non verrà utilizzato per la produzione di tappi, lo spessore infatti non è sufficiente. Pertanto il sughero ottenuto verrà indirizzato verso prodotti di bioedilizia, di design, pavimentazioni... Come per le querce centenarie, l’intervallo tra una decortica e quella successiva è di circa 10 anni. Tuttavia per poter ottenere dalla corteccia di una giovane quercia dei tappi di sughero è necessario aspettare la terza decortica, quindi passeranno quasi 45 anni prima che dall’albero possa essere prelevato sughero valido per la produzione di tappi”. L’intera filiera del sughero è l’esatta traduzione dell’espressione eredità della terra. Solo i nipoti e i pronipoti godranno del frutto della quercia piantata oggi, in un ciclo di vita che durerà più di cent’anni”.

Da una tonnellata 65 mila tappi

• Per scoprire la lavorazione del prodotto ci dirigiamo ad Amorim Florestal ovvero presso la più grande industria portoghese in questo campo. La nascita del Gruppo Amorim risale al 1870, con la creazione di una piccola unità di produzione di tappi di sughero. Oggi Amorin detiene una posizione leader nel mondo dei tappi di sughero e nelle diversificazioni in altri settori che vanno dall’immobiliare al tessile, alle telecomunicazioni.

L’unità di misura con cui si pesa e si paga il sughero è l’arroba che corrisponde a 15 chilogrammi e il sughero può venire a costare, a seconda della qualità della materia prima, anche 30/40 euro. Con ogni tonnellata di sughero si produrranno poco più di 65 mila tappi. Ma come nasce un tappo di sughero?

L’occhio umano e i processi ottici

• A Santa Maria de Lamas, sorge Amorim Florestal. Qui una distesa senza fine di cataste, modula con le cortecce, le arrobas, un mare ondulato che si distende per 11 ettari pennellati con colori e trame differenti in base ai mesi di stagionatura. Infatti, il sughero, una volta raccolto deve restare almeno 6 mesi ad essiccare all’aria aperta. È solo dopo questo lasso di tempo che si procede alla trasformazione. Le cortecce protagoniste sono quelle del raccolto dell’anno precedente, che sono pronte per essere immerse negli enormi bollitori. Un’ora di bagno a 90-100 gradi pulisce il sughero, elimina i microorganismi ed incrementa la flessibilità e l’elasticità delle cortecce, che, una volta pulite, necessitano di un periodo di stabilizzazione.

• Dopo il loro appiattimento, le tavole migliori vengono selezionate e perforate tramite un procedimento manuale o semi-automatico. Una mansione importante, destinata solo ai migliori operai. Il processo passa poi attraverso il perfezionamento del singolo tappo, eliminando tutte le imperfezioni, sia con l’impiego dell’occhio umano, sia tramite processi ottici. Controlli infiniti dedicati a garantire i tappi uno per uno attraverso pratiche di certosina, impressionante e - per me - inimmaginabile precisione nella ricerca della massima qualità. Infine il tappo è pronto per essere marchiato.

 

Lotta al TCA

• A questi successi produttivi, Amorim Cork Italia affianca una spietata lotta al TCA, ovvero il tricloroanisolo responsabile del famigerato sentore di tappo che insidia il vino. Qui ognuno di noi è rimasto strabiliato, perché l’avanguardia tecnologica di Amorim, analizzando con il metodo NDtech uno per uno ogni tappo, riesce a rilevare la presenza di una molecola con un grado di 0,5 nanogrammi di TCA per litro e rimuovere automaticamente i tappi incriminati. Il livello di precisione necessario per soddisfare questo standard su scala industriale è stupefacente, se si considera che la soglia di rilevamento di 0,5 nanogrammi/litro è l’equivalente di una goccia d’acqua in 800 piscine olimpioniche. Altro fattore strabiliante è la velocità: NDtech è l’ultimo passo verso la realizzazione di un sistema di cromatografia rapida senza precedenti, che riesce ad analizzare ogni singolo pezzo in pochi secondi superando ogni record delle macchine. “Con questo sistema - ci spiega Carlos - l’azienda raggiunge una performance sensoriale inedita, ottenendo un risultato che nessun produttore di tappi in sughero naturale è mai riuscito a raggiungere; un risultato unico nel settore in termini di perfezione sensoriale.”

Non solo tappi, ma l’eccitante seduzione del Porto

• Porto, la città eletta Best European Destination per il 2017, nonostante i suoi 800 mila abitanti, mi ha colpito per il suo essere a misura d’uomo. Sono tante le cose che mi vengono in mente quando ripenso alle lunghe passeggiate del tardo pomeriggio e della notte. I colori, tanti e brillanti, creano una sinfonia in ogni angolo della città, in particolare nella Ribeira e nelle facciate antiche delle case dei pescatori affacciate sulle rive del Douro. Gli azulejos, le tipiche mattonelline colorate che ricoprono spesso le mura di chiese e cattedrali e di edifici pubblici, come la hall della stazione, rimandano a storie antiche e ad un passato che le frotte di turisti, giovani soprattutto, sanno ricercare negli stili e nei linguaggi architettonici della città. Porto, patrimonio Unesco, è un concentrato di arte romanica, gotica, barocca, neoclassica che convive perfettamente con le audaci opere contemporanee.

 

• Graham’s a Vila Nova de Gaia

Ma Porto è vino e la sorpresa è stata la visita alle cantine Graham’s. Siamo approdati a Vila Nova de Gaia in una fresca giornata bagnata da un fantozziano acquazzone che ci ha seguiti da Porto. La Graham’s è stata fondata nel 1820 dai fratelli scozzesi William e John Graham. I vini vengono trasportati fino alle cantine sulle barche, dalla Valle del Douro che si trova a circa 100 chilometri da Oporto. Le tenute (Quintas), distribuite su circa 2000 ettari di vigneti, sono quattro: Quinta Do Tua, Quinta Da Vila Velha, Quinta Das Lages e la famosa Quinta Dos Malvedos, culla dei superbi vini Graham’s, dove il micro-clima caldo e secco si combina perfettamente al terreno scistoso, creando le condizioni ideali per la crescita e la maturazione dei vigneti Le uve utilizzate per la produzione del Porto sono circa un centinaio, ma le più diffuse sono il Tinta Cao, il Tinta Barroca, il Touriga Nacional, il Touriga Francesca e il Tinta Roriz.

Carlos sorride sornione, quando ci fa accomodare per una seduta di degustazione, che alla fine si è rivelata straordinaria.

Iniziamo con due annate di Ruby, caratterizzate nel bouquet dagli aromi di frutti di bosco e di prugna; le annate li differenziano per intensità e per scorrevolezza, ma in entrambi il sapore è corposo, armonico e fruttato, tipico dei vini più “giovani”.

Passiamo ai Porto Tawny che, pur essendo prodotti da uve rosse, si differenziano dal Ruby per il procedimento di lavorazione e di invecchiamento. Infatti attraverso l’affinamento in botti di legno, che consente la “respirazione” e l’ossidazione controllata, i Tawny assumono un colore aranciato ed ambrato, con sentori gusto-olfattivi di frutta secca, ma anche di cioccolato, miele, cannella o caffè.

Il culmine è il Tawny 1972. Quarantacinque anni di nobiltà assoluta. Difficile ricordare tutte le sensazioni, se non cercando di rivivere un susseguirsi di emozioni, caroselli lessicali per trovare le descrizioni più esaustive, ma mai complete; sentimenti sospesi per l’incalzare di nuove sfere evocative… celestiale sinfonia di musiche paradisiache.

• Sul fiume

Il giorno dopo, 100 chilometri ci conducono da Porto al fiume Douro. Arriviamo a Quinta Nova de Nossa Senhora do Carmo, ristrutturata nel 1999 proprio da Amorim; una delle nuove tenute simbolo della valle del Douro. Dei 120 ettari di terreno appartenenti alla “quinta”, attualmente 85 sono coltivati a viti. I vigneti si trovano su terrazze - patamares - a un’altitudine media di 300 metri sul livello del mare. Quinta Nova de Nossa Senhora do Carmo non è solo cantina, ma un rilassante resort e un invitante ristorante dove ai piatti di ricerca territoriale abbiamo abbinato gli ottimi vini della proprietà, illustrati dalle cordialissime e colte parole del wine maker Jorge Alves.

Il panorama dalla quinta è immenso e ci introduce a quella fascia di circa 250.000 ettari di vigneti che rappresenta uno dei più affascinanti paesaggi rurali costruiti dall’uomo. Ovunque terreni aspri e scoscesi; terrazzamenti che si sovrappongono ad altri terrazzamenti, fatti ad uno ad uno a mano, dove lo sguardo si perde tra chilometri e chilometri di filari di vite, e dove s’intuisce subito che il Porto è un nettare di passione.

Ora per la sua migliore conservazione ci vorrà un tappo “maiuscolo”.

Mario Busso

Al Merano WineFestival Amorim Cork Italia consegna il premio “YOU‘RE ETICO”

Nato dalla collaborazione iniziata quest’anno con Vinibuoni d’Italia il premio verrà assegnato alla cantina che più si è avvicinata alla filosofia solidale del progetto ETICO

Amorim Cork Italia veste panni inediti al prossimo Merano WineFestival, in programma dal 4 all’8 novembre nell’omonima città. In collaborazione con Vinibuoni d’Italia, l’azienda portoghese con sede a Conegliano assegnerà il premio “YOU’RE ETICO” al progetto solidal-enologico che si è maggiormente distinto per costanza, profondità di intervento e rilevanza sul territorio.
Forte del riconoscimento del suo progetto ETICO quale primo circolo virtuoso italiano, Amorim Cork Italia ha affiancato Vinibuoni d’Italia nell’importante compito di individuare il miglior rappresentante per la categoria sociale, tra i tanti validi progetti che sono giunti in Redazione per la candidatura.
A emergere è stata l’iniziativa DIVERSAMENTE DOC dell’Azienda Agricola Giorgio Colutta di Manzano (UD) nata nel 2011, che ha visto un gruppo di 8 persone con disabilità intellettive e relazionali, dai vissuti differenti, impegnarsi nella vendemmia, con il supporto dello staff dell’azienda vitivinicola e di alcuni volontari dell’Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale (ANffAS) di Udine. 1000 le prime Magnum con marchio “Diversamente DOC” prodotte: il gruppo ha seguito tutte le fasi, dalla raccolta all’imbottigliamento fino a creare le etichette e il packaging del confezionamento. Un iter ripetuto negli anni a seguire e che ha visto una presenza esponenziale dei ragazzi coinvolti.
Il riconoscimento “YOU’RE ETICO” va ad avvalorare la forza che può nascere dalla sincera volontà di fare impresa in maniera corretta e condivisa. Un premio che è innazitutto una forma di gratitudine nei confronti di chi è solidale nel quotidiano: “Ci onora poter consegnare questa prima edizione del Premio a una realtà che abbina la sua attività produttiva alla capacità di rendere migliore la vita quotidiana dei ragazzi e delle loro famiglie – afferma l’a.d. di Amorim Cork Italia Carlos Santos – L’augurio è che un futuro più virtuoso diventi un’abitudine nobile, noi lo dimostriamo continuamente con ogni singolo tappo in sughero: le più piccole realtà possono essere una fonte inesauribile di ricchezza di valori genuini”.
Il premio, nato dalla collaborazione tra la guida e Amorim, ritengo sia un’occasione in più per ricordare come ETICO nasca e si evolva ben oltre il progetto in sé. Il senso del progetto  è indubbiamente la chiave con cui definire ogni nostro atteggiamento; è il valore aggiunto che possiamo compiere nelle nostre scelte quotidiane per un mondo più giusto, da affidare alle generazioni future.

Il Gruppo Amorim è la prima azienda al mondo nella produzione di tappi in sughero, in grado di coprire da sola il 25% del mercato mondiale di questo comparto, e il 23% del mercato globale di chiusure per vino; conta 22 filiali distribuite nei principali paesi produttori di vino dei cinque continenti.
Amorim Cork Italia, con sede a Conegliano (Treviso), filiale italiana del Gruppo Amorim, si è confermata nel 2015 azienda leader del mercato del Paese, in grado di soddisfare da sola il 25% della richiesta nazionale. Con i suoi 40 dipendenti e una forza commerciale composta da 55 agenti, nel 2015 ha registrato 480 milioni di tappi venduti per un fatturato, in crescita, di 48 milioni di euro (+11% rispetto al 2014). La sua leadership è dovuta ad una solida rete tecnico-commerciale distribuita su tutto il territorio della penisola, ad un efficace servizio di assistenza pre e post vendita ma anche all’avanguardia dei suoi sistemi produttivi e gestionali e soprattutto del suo reparto Ricerca&Sviluppo, al quale si associa una spiccata sensibilità per la tutela dell’ambiente e in particolare per la salvaguardia delle foreste da sughero. Lo sguardo al futuro vede una sempre più solida alleanza tra Tecnologia e Natura, con importanti risultati anche in termini di sostenibilità sociale: con il progetto Etico, Amorim Cork Italia ha infatti portato a compimento il primo circolo virtuoso di tutta la nazione, realizzando una granina per la bioedilizia generata dai tappi usati e raccolti dalle onlus che aderiscono all’iniziativa e ricevono dall’azienda un contributo per i propri progetti.

Amorim Cork Italia, garanzia di perfezione sensoriale

Amorim Cork Italia, leader nella produzione di tappi in sughero, ha coronato il sogno di ogni produttore di vino: la realizzazione di una chiusura ad hoc per ogni singolo prodotto. Per i vini che richiedono l’evoluzione fino ai 36 mesi, in particolare, il futuro è racchiuso in Twin Top Evo®, versione avanzata del famoso tappo tecnico di Amorim Twin Top®, caratterizzato da dischi di sughero di alta qualità alle estremità e da un corpo in micro agglomerato.
Il contatto con la frazione naturale (rondelle) è di vitale importanza per la corretta maturazione del vino in bottiglia e rende questa particolare chiusura l’opzione ideale per vini freschi e fruttati. Da un lato la presenza dei dischi in sughero naturale preserva le qualità del vino anche dopo un lungo periodo di stoccaggio, rappresentando così un potente alleato in termini di sicurezza alimentare. Dall’altro lato Amorim arricchisce questo talento, dimostrando come attraverso un rapporto di micro ossigenazione e un contributo polifenolico, inteso come l’equilibrio dei vini nel tempo, il sughero tuteli e valorizzi al meglio il prodotto che conserva.
Ne nasce così un incontro armonico tra il miglior sughero naturale e i più rigorosi trattamenti, come il brevettato ROSA Hi-Tech che interviene nella verifica di Twin Top Evo®, e restituisce piena affidabilità con una performance tecnico-sensoriale assoluta. È il segreto dei tappi Amorim che a tutti i livelli possono assicurare alte prestazioni tecniche e un’eccezionale neutralità, per un’evoluzione omogenea nei vostri vini.
Scoprite di più su www.amorimcorkitalia.com!

AMORIM PRESENTA IL PRIMO TAPPO IN SUGHERO CON TCA NON RILEVABILE

L’alterazione riscontrabile in alcune bottiglie di vino, nota come “sapore di tappo”, è riconducibile nel 70/80% dei casi alla presenza di cloroanisoli all’interno del tappo di sughero ed in particolare al tricloroanisolo (TCA), principale responsabile del cattivo sapore assunto dal vino. La contaminazione del vino da parte del TCA presente nel tappo di sughero è uno dei maggiori problemi che hanno le aziende vitivinicole.

• Amorim Cork Italia, che da quest’anno è partner di Vinibuoni d’Italia, ha presentato ieri un’innovazione assoluta che permette di offrire ai suoi clienti tappi in sughero naturale con la garanzia di TCA non rilevabile* grazie a NDtech®, tecnologia di controllo qualità individuale,al fianco del gruppo portoghese di Amorim Cork Italia fa parte.

• Avanguardia tecnologica
Questa anteprima mondiale rende totali le misure di controllo qualità Amorim per lo screening ad alta precisione dei singoli tappi di sughero, tale da eliminare i pezzi contaminati da tricloroanisolo (TCA) prima che entrino nella catena produttiva.
L’avanguardia tecnologica riesce a rilevare la presenza di una molecola con un grado di 0,5 nanogrammi di TCA per litro (parti per trilione) e rimuovere automaticamente i tappi incriminati. Il livello di precisione necessario per soddisfare
questo standard su scala industriale è stupefacente, se si considera che la soglia di rilevamento di 0,5 nanogrammi/litro è l’equivalente di una goccia d’acqua in 800 piscine olimpioniche. Altro fattore esclusivo è la velocità: NDtech® è l’ultimo passo verso la realizzazione di un sistema di cromatografia rapida senza precedenti, che riesce ad analizzare ogni singolo pezzo in pochi secondi superando ogni record delle macchine esistenti, quando l’esame gascromatografico durava fino a 14 minuti, rendendo impossibile l’utilizzo sulle linee di produzione.

• Un livello di garanzia che non ha precedenti
L’azienda raggiunge così una performance sensoriale inedita, ottenendo un risultato che nessun produttore di tappi in sughero naturale è mai riuscito a raggiungere: le cantine potranno usare le chiusure Amorim con un livello di garanzia senza precedenti. Una rivoluzione industriale e tecnologica internazionale per il packaging del vino, da parte di chi da sempre sceglie di applicare le più avanzate avanguardie a un elemento naturale e meritevole di tutto rispetto, in ogni singolo dettaglio: il sughero. L’innovazione sarà inizialmente applicata alle chiusure utilizzate da alcuni tra i più importanti marchi del vino al mondo. Le cantine italiane sono state tra le prime ad essere interessate all’acquisto dei tappi sottoposti alla tecnologia NDtech®.

• La soddisfazione di Carlos Santos, a.d. di Amorim Cork Italia
"Questa tecnologia innovativa presenta l'opportunità di sfruttare i vantaggi esclusivi del sughero naturale sostenibile, sapendo che Amorim ha esaminato e garantisce ogni singolo tappo”. E aggiunge: “L’Italia, con la sua grande storia di vini, aspettava da anni una soluzione del genere. Il sughero è la miglior chiusura per il vino, ora questo diventa innegabile: con NDtech® la remota possibilità di trovare una bottiglia alterata dal gusto di tappo viene superata. Offriamo una garanzia importante e totale alle cantine che lo richiedono: tappi controllati singolarmente. Amorim Cork Italia rappresenta oggi la scelta più affidabile per il mercato della vinificazione. Intendiamo continuare su questa linea, con una proposta in continua crescita di qualità e servizio”.

• Cinque anni e dieci milioni di euro per la ricerca
Il sistema NDtech® ha richiesto cinque anni e 10.000.000 di euro in investimenti in ricerca e sviluppo da parte di Amorim, oltre ad una partnership con una società britannica specializzata in gascromatografia. “Fino ad ora, nessun produttore di sughero è stato in grado di garantire un sistema di controllo di qualità per tappi di sughero naturale che monitora i tappi individualmente”, ha detto il direttore Ricerca e Sviluppo di Amorim Dr. Miguel Cabral. “Abbiamo lavorato diversi anni per raggiungere questo obiettivo. Ora siamo in grado di esaminare individualmente un tappo in sughero col sofisticato sistema di gascromatografia in pochi secondi, rendendo la tecnologia applicabile anche su larga scala industriale".

•  Un impegno tenace
L’introduzione di NDtech® consacra l'impegno tenace di Amorim al costante incremento delle misure di controllo qualità, all’interno di un contesto industriale già consolidato
“Amorim negli ultimi cinque anni ha registrato una crescita fenomenale della domanda di tappi in sughero naturali, con una richiesta annua che è passata da 3 miliardi a più di 4 miliardi di pezzi”, ha detto Antonio Amorim presidente e amministratore delegato Amorim Group, che aggiunge: "Ora, con NDtech®, siamo riusciti a superarci, rendendo se possibile ancora migliore la più eccellente chiusura per vino al mondo”.

Amorim …il tappo a chiusura di un percorso di qualità

Il vino italiano deve sicuramente il suo successo a un concetto fondamentale: la qualità che non indica solo la bontà del vino, ma anche e innanzitutto la capacità dei produttori di fare del vino un prodotto identitario del territorio e del vitigno. Oggi, infatti, non siamo più nel mercato del prodotto, ma in quello del valore e per ottenere questo occorre che le aziende enfatizzino il lungo percorso individuale che parte dall’uva e dalla vigna, passando nella cantina dalla fase di vinificazione all’imbottigliamento, fino a concludersi con la tappatura, l’etichettatura...
In questo percorso, l’importanza dell’imbottigliamento del vino ai fini di preservarne la qualità, è decisiva, pertanto nella fase dell’imbottigliamento la scelta di tappi adeguati permette di realizzare l’imperativo di conservare le caratteristiche organolettiche uniche e identitarie del vino. Caratteristiche, queste ultime unitamente alla qualità, su cui si basano le valutazioni di Vinibuoni d’Italia, unica guida nel panorama di settore che, analizzando i vini da vitigni autoctoni italiani, attribuisce forte importanza alla corrispondenza vino-vitigno-territorio nella scheda di valutazione dei vini selezionati in guida. Amorim Cork Group è una delle più grandi e intraprendenti multinazionali di origine portoghese, leader mondiale nel mercato delle chiusure in sughero. Amorim Cork Italia è la filiale italiana del Gruppo Amorim ed è da sette anni azienda leader nel Paese. Fondata nel 1999 a partire da una partnership con un’azienda che operava nel mercato della distribuzione di tappi in sughero dal 1970, Amorim fornisce di tappi in sughero le cantine di tutto il panorama nazionale dallo stabilimento di Conegliano, nel cuore dei colli trevigiani. L’Italia è il secondo paese imbottigliatore al mondo ed è per questo che il gruppo portoghese ha deciso di aprire una propria sede nel territorio. Amministratore Delegato di Amorim Cork Italia è Carlos Santos. Le fasi produttive che avvengono in Italia sono quelle di finitura e personalizzazione del prodotto, a partire esclusivamente da semilavorati provenienti dagli stabilimenti del gruppo, in modo da garantire il controllo dell’intera filiera produttiva. In particolare, nella sede di Conegliano si effettua la lavorazione giornaliera di circa 1.000.000 tappi; l’unità produttiva ha una capacità di stoccaggio di circa 45 milioni di tappi di tutte le tipologie, con rotazione media di 40 giorni.