Al via Vinibuoni d'Italia 2022

Anche in questo momento difficile per il mondo del vino, la guida Vinibuoni d'Italia sarà presente per continuare il proprio lavoro di promozione del vino italiano.

Per questo le 27 commissioni regionali sono già all'opera per la degustazione e la selezione dei vini che verranno recensiti nell'edizione 2022.

Dopo l'invio della richiesta campioni a tutte le aziende presenti nel nostro database, i nostri coordinatori regionali organizzano la raccolta dei campioni e le sessioni di degustazione, che variano da regione a regione. Come sempre i vini vengono degustati a bottiglia coperta e in batteria.

A livello regionale i punteggi vanno da 1 stella ad un massimo di 4 stelle. Tra i vini che hanno ottenuto le 4 stelle saranno selezionati i vini finalisti che verranno degustati dalle commissioni nazionali della guida che raggruppano i coordinatori regionali.
Anche durante le finali i vini saranno degustati a bottiglia coperta e in batteria. In questo caso il coordinatore regionale non degusterà i vini provenienti dalla sua regione di competenza.

I vini che riceveranno più voti otterranno la Corona, ovvero il massimo riconoscimento della nostra guida, mentre agli altri verrà attribuito il prestigioso premio della Golden Star.

Invitiamo le aziende che non abbiano ricevuto la scheda di richiesta campioni o che non facciano ancora parte del nostro database a contattare la redazione, per avere le informazioni necessarie qualora volessero inviare la campionatura dei propri vini.

 

Redazione Vinibuoni d'Italia
tel. 0173 95699
info@vinibuoniditalia.it

L'Italia dei vini (buoni) al Punto Touring di Milano

C'è uno strano rapporto tra vino e territorio. È un rapporto denso, quasi simbiotico. Non tanto, o forse non solo, per quel che riguarda le qualità che un determinato territorio – con i suoi minerali, i microclimi, le esposizioni – regala a un vino, quanto per la relazione identitaria che gli abitanti di quella determinata zona sviluppano con il proprio vino.

Perché alla fine è forse il prodotto della terra che dà più orgoglio agli abitanti, e quello che meglio di altri esprime e riflette il paesaggio dove è stato coltivato. Lo raccontano decine e decine di storie italiane, tante quante sono i vitigni del nostro Paese, terra di una diversità di cultivar unica al mondo

L'INCONTRO

Di vini e vitigni, di vignaioli e contadini, di cantine ed etichette che raccontano il territorio italiano si parlerà mercoledì 6 marzo in un nuovo appuntamento di Compagni di viaggio, dalle 18.30 al Punto Touring di Milano (corso Italia 10). Grazie a Patrizia Passerini, esperta di storia e cultura del vino e autrice di Andar per viti e vitigni – pubblicato da Il Mulino – e Mario Busso, curatore della guida Vinibuoni d'Italia pubblicata dal Touring Club Italiano, l'unica guida che recensisce solo e soltano bottiglie ottenute da vini autoctoni italiani.

L'incontro sarà così l'occasione per un intenso viaggio in Italia, visto che il nostro è l'unico Paese al mondo dove si produce vino in ogni regione, dalla Valle d'Aosta alla Sicilia. Un viaggio che passa dall'Aglianico del Vulture al Traminer aromatico nato nel comune di Termeno/Tramin, in Alto Adige, dal Vermentino che prospera sulle terrazze di muretti a secco delle Cinque Terre; al Nebbiolo i cui filari disegnano il panorama delle Langhe e danno vita ad alcuni dei vini più pregiati della produzione italiana. Ma sarà l'occasione per parlare e scoprire anche vitigni (e territori enologici) meno noti, come il Biancolella di Ischia o l'Erbaluce di Caluso.

Premio Michele D’Innella

Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con il prestigioso premio istituito da Vinibuoni d’Italia in ricordo di Michele D’Innella, direttore editoriale di Touring Editore che nella sua attività, con stile sobrio e con grande intuizione giornalistica, ha saputo trasferire nel catalogo delle casa editrice l’interpretazione del patrimonio vitivinicolo italiano quale altissima espressione della cultura, del territorio e della tradizione del nostro Paese. Nell’edizione 2019 della guida Vinibuoni d’Italia, il premio è stato attribuito a tre personaggi che hanno contribuito a valorizzare il patrimonio ricchissimo dei vitigni autoctoni italiani.

• Stevie Kim
Di origini coreane, ma cresciuta a New York, vive a Verona con la sua famiglia. Managing Director di Vinitaly International, recentemente ha lanciato due nuovi progetti multimediali: Italian Wine Podcast, il primo podcast in lingua inglese dedicato alle ricche personalità del vino italiano e Italian Wine Unplugged Grape by Grape, un importante libro che spiega le varietà di vitigni autoctoni italiani attraverso un layout grafico accattivante.

• Marco Simonit
Oscar del Vino 2012 come Miglior Agronomo Viticoltore, ha ideato, con l’amico e socio Pierpaolo Sirch, il Metodo di potatura Simonit&Sirch, che ha codificato le corrette regole di potatura della vite.
Negli ultimi anni ha messo a punto la tecnica di Dendrochirurgia, per salvare i vigneti dal mal d’esca senza estirparli e ha creato in collaborazione con l’ISVV dell’Università di Bordeaux il DUTE Diplôme Universitaire de Taille ed d’Epamprage, primo e unico Diploma universitario di Potatura e scelta di germogli al mondo.

• Luciano Ferraro
Caporedattore centrale del Corriere della Sera, nel 2002 ha ideato e realizzato la pagina Vie del gusto, la prima del settore in un quotidiano italiano con recensioni settimanali su una località descrivendo offerta culinaria, enologica, alberghiera e turistica in generale. Ha realizzato il blog Divini e scrive ogni venerdì una pagina sul Corriere della Sera sui vignaioli, con particolare attenzione a quelli italiani. Da cinque anni, con Luca Gardini, pubblica, sempre in collaborazione con il Corriere della Sera, una guida ai migliori vignaioli e ai migliori vini d’Italia.