A Rovereto le premiazioni della guida Vinibuoni d’Italia

Per comunicare e promuovere l’irripetibile varietà e la ricchezza del patrimonio vinicolo e gastronomico italiano, Touring Club Italiano insieme ai coordinatori nazionali Mario Busso e Alessandro Scorsone, da anni offre ai lettori della guida “Vinibuoni d’Italia” una vasta selezione di vini da vitigni autoctoni, che rappresentano una significativa espressione della multiforme storia culturale del nostro Paese. Negli ultimi anni la guida si è ulteriormente arrichita, affiancando al variegato panorama degli autoctoni anche una sezione dedicata al Metodo Classico. Non sorprende che, nell’ampia selezione di vini del Trentino tra gli autoctoni spicca su tutti il Teroldego Rotaliano, mentre nel metodo Classico il Trento doc trova la massima espressione nelle versioni Extra Brut.

Il 28 gennaio ore 20.15, presso l’Enoteca Buonissimo in via Benacense 50 a Rovereto, Mario Busso e i coordinatori Regionali Walter Forrer e Rosaria Benedetti presenteranno la guida “Vinibuoni d’Italia” 2020 e incontreranno i produttori trentini; Il pubblico presente avrà l’occasione di degustare i vini premiati, accompagnati da gustosi assaggi di prodotti nostrani.

E’ questa la prima tappa del 2020 di un road tour che mira a presentare regionalmente la guida e i vini che hanno raggiunto alle finali nazionali i livelli di eccellenza, ottenendo la Corona e la Golden Star, oltre alla Corona del pubblico. All'attribuzione dei massimi riconoscimenti hanno contribuito infatti anche i winelovers con l’evento “Oggi le corone le decido io”. Vinibuoni d’Italia è l’unica Guida che rinnova ogni anno durante le finali nazionali, tenutesi in Sardegna nell'ultima edizione, un appuntamento unico ed eccezionale nel mondo delle guide: gli stessi vini esaminati dalle commissioni ufficiali, sono oggetto di una contestuale valutazione da parte di un pubblico di winelover, che consente di testare in diretta il gradimento del pubblico dei vini selezionati. Un modo originale per far sì che il lettore di “Vinibuoni d’Italia” trovi espresso in guida anche l’indice di gradimento di chi, in fondo, i vini li compra e li beve!

E veniamo ai premiati del Trentino. Tra i vini fermi si conferma, come ormai ogni anno, l’eccellente qualità del Teroldego, che su 12 Corone se ne aggiudica ben 7. I premi sono andati a De Vescovi Ulzbach “Teroldego Rotaliano Vigilius 2016”, De Vigili “Terolgego Rotaliano 2017” (Corona Pubblico), Dorigati “Riserva Diedri 2016” (Corona Pubblico), Endrizzi “Gran Masetto 2014”, Fedrizzi Cipriano “Due Vigneti 2015” (Corona Pubblico), Foradori “Granato” 2016, Villa Corniole “7 Pergole 2015” (Corona Pubblico). Per il Marzemino si invece è aggiudicato la Corona il “Superiore dei Ziresi 2016” di Maso Salengo. A riprova che la Nosiola può essere valorizzata anche dall’invechiamento, ha ricevuto il massimo riconoscimento la Cantina Toblino con “Largiler 2012” e, dulcis in fundo, sono stati premiati anche il Vino Santo di Giovanni Poli “Emblemi D’Amor 2007”, “Arele 2006” Pravis (Corona Pubblico) e il Moscato Rosa 2017 della Cantina Zeni Roberto (Corona Pubblico). Hanno sfiorato infine la Corona, ricevendo la Golden Star, Andrea Martinelli “Teroldego Rotaliano 2016”, Roberto Zeni Teroldego Rotaliano “Riserva Pini 2015”, Cantine Monfort “Nosiola Corylus 2017” (Corona Pubblico), Vignaiolo Fanti “Manzoni Bianco 2017” e Cantina Pisoni con il Rebo “Reboro 2014” (Corona Pubblico).

Fra i Trento Doc hanno ottenuto il massimo riconoscimento Abate Nero “Extra Brut”, Cesarini Sforza “Brut Nature 1673 Noir 2013” (Corona Pubblico), Endrizzi “Riserva Dosaggio Zero Masetto Privé 2009” (Corona Pubblico), Ferrari Fratelli Lunelli “Extra Brut Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2008” (Corona Pubblico), Ferrari “Riserva Brut Perlé Bianco 2010”, Gaierhof-Maso Poli “Brut Siris”, Letrari “Riserva Dosaggio Zero 2012” (Corona Pubblico), Maso Martis “Riserva Brut Madame Martis 2009”, Moser “Brut Nature 2013” (Corona Pubblico), Pisoni “Riserva Extra Brut Erminia Segalla 2010” (Corona Pubblico), Revì “Brut Millesimato 2015” (Corona Pubblico), Rotari “Extrabrut AlpeRegis 2013”. Arrivano alla Golden Star Corvée “Rosé Brut 2016” (Corona Pubblico) e Mas Dei Chini “Rosé Brut Natur Inkino”.

Il Trentino, dunque, anche quest’anno vede il riconoscimento delle proprie eccellenze vitivinicole e conferma un posto di tutto rilievo in una guida che da tempo si è affermata non soltanto nel mondo degli addetti ai lavori ma anche in quello più ampio e variegato del pubblico dei consumatori e degli amanti del vino, che martedì 28 gennaio avranno un’occasione in più per incontrare e conoscere da vicino i migliori prodotti del nostro territorio.

Reboro: Territorio & passione

Una decina di incantevoli laghetti, vigneti che regalano aromi e sapori unici, stupendi castelli e borghi medioevali, tutto questo potremo trovare a quindici minuti di auto da Trento. Questa è la Valle dei Laghi dove i vignaioli hanno dato vita ad un vino che da alcuni anni la guida Vinibuoni d’Italia sta prendendo in forte considerazione. Si tratta di un vino prodotto con l’uva del vitigno Rebo creato negli anni ’50 dal ricercatore di Padergnone Rebo Rigotti, incrociando il fiore del Teroldego con quello del Merlot. Anche in questo caso com’è successo per il Vino Santo, viene sfruttata fresca brezza dell’Ora del Garda, pertanto dopo la vendemmia le uve raccolte in piena maturazione vengono sottoposte al procedimento dell’appassimento per un periodo di circa due mesi. Segue una lunga permanenza sulle bucce al fine di estrarre dalle stesse tutto il potenziale di questo vino e un successivo passaggio in piccole botti di rovere. Il risultato è quello di un vino importante con profumo intenso e note di frutta rossa matura e confettura, dal gusto molto pieno e morbido e con una lunghissima persistenza. Ecco come nasce il Reboro, vino importante a cui Vinibuoni d’Italia dedica questo piccolo approfondimento consapevole del grande lavoro che hanno visto impegnati produttori particolarmente importanti dell’area. Infatti tra le prime a credere nelle potenzialità del vitigno e del territorio sono state aziende spesso selezionate e premiate in guida, come Pisoni, Giovanni, Enzo e Francesco Poli, Pravis e Gino Pedrotti. A promuovere il lavoro dei vignaioli nel novembre del 2018 ha preso il via la prima edizione della manifestazione Reboro, Territorio&Passione, nata per essere al contempo un momento di promozione di questo vino che incarna tradizione e innovazione, un’occasione per fare una riflessione sui punti di forza di questo progetto collettivo, ma anche un confronto con i produttori di altre aree.

L’edizione 2019 ha previsto un nuovo “gemellaggio" e quest’anno dopo la Valtellina, si è passati dalle Alpi al Mediterraneo, invitando in Trentino uno dei più importanti e blasonati vini rossi del Sud Italia: il Graticciaia di Agricole Vallone, un vero simbolo della viticoltura pugliese. Un grande vino del sud nato nel 1986 da uve Negroamaro. L’incontro di Sabato 16 novembre presso l’azienda agricola Pisoni ha fatto apprezzare una degustazione verticale di Graticciaia – Negroamaro IGT Salento Rosso (2001 – 2005 – 2011 – 2013) e di Reboro – IGT Vigneti delle Dolomiti (2012 - 2013 – 2014 – 2015 anteprima), condotta da Sissi Baratella. L’evento è stato realizzato in collaborazione con l’Azienda per il Turismo Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi e con la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino nell'ambito del coordinamento delle manifestazioni enologiche provinciali (#trentinowinefest).

Vallagarina

 

Se puntate un dito sulla cartina d’Europa, cercando di individuarne il punto centrale, molto probabilmente il vostro dito sarà capitato sul Trentino. E nel centro del Trentino sta Rovereto. Esattamente sullo spartiacque fra nord e sud del vecchio continente, ma anche sulla linea mediana che delimita l’ovest dall’est.
Insomma, qui siamo nel cuore del cuore d’Europa, un “cuore” dinamico, ma anche a misura di persona, infatti questa è la terra che occupa stabilmente, ogni anno, i primissimi posti delle classifiche nazionali sulla qualità della vita. Se n’erano già accorti gli illustri viaggiatori che a partire dal Settecento iniziavano da qui il loro “grand tour” alla scoperta d’Italia. Una porta d’ingresso frequentata e ammirata da grandi scrittori, intellettuali, artisti. Una forma di turismo “ante litteram”, verrebbe da dire: sorprendentemente già legata al vino e alla cultura enologica. Basti pensare ad esempio a Mozart, sommo cantore del Marzemino lagarino, vino immortalato nel secondo atto del Don Giovanni. A Vienna infatti, in quegli anni, il vino più in voga era proprio il Marzemino lagarino, che riusciva a giungere in questa città nonostante i pesanti veti di Trento. Il Marzemino celebrato (e gustato) da Mozart proveniva in gran parte dal territorio del Comun Comunale, l’antica istituzione amministrativa che riuniva i comuni della sponda destra dell’Adige fra Aldeno e Isera che si occupava della difesa di interessi collettivi e della gestione del territorio e dei beni comuni (boschi, ponti, strade). Si trattava di una libera comunità che si governava con organi propri secondo una propria Carta di Regola. Inizialmente ne facevano parte sedici comuni, in seguito sette: Aldeno, Cimone, Isera, Nogaredo, Nomi, Pomarolo, Villa Lagarina, tutti nell’attuale provincia di Trento. Il centro principale di produzione era, allora come oggi, la giurisdizione di Isera, tanto che ad essa spettava fissare il prezzo di vendita di questo vino.
L’area si sta nuovamente segnalando grazie alle iniziative intraprese dall’Amministrazione comunale di Rovereto, in particolare quelle dedicate ai valori dell’ecosostenibilità in viticoltura a cui la guida Vinibuoni d’Italia del Touring presta molta attenzione. Proprio a Rovereto è sorto un nuovissimo centro di eccellenza dedicato alla ricerca e al fare impresa applicati alla green economy. Si chiamerà “Manifattura domani” ed è un ennesimo esempio di come questa città sappia coniugare tradizione e visione di futuro, vocazione storica e apertura al mondo. Ma è anche un esempio di come si possa coniugare ambiente e sviluppo, specie nel campo vitivinicolo. E non a caso, l’Amministrazione comunale di Rovereto sta ponendo da alcuni anni molta attenzione alle produzioni “bio” e “naturali”, tanto che nel 2011 è anche sorta a Rovereto una speciale rassegna internazionale -“NaturaMente Vino”, dedicata espressamente a questo tipo di produzioni, dall’Italia e dal mondo.
In Vallagarina, territorio favorito climaticamente dall’incontro delle Alpi con la pianura e protetto dal Lago di Garda, è nata la prima Strada del vino e dei sapori riconosciuta in Trentino. Legami ancestrali, pagine di vita e di viti hanno scritto la storia di coloro che abitano questa superba vallata. Vitigni storici, come il Marzemino, giunto a noi attraverso innumerevoli peripezie, al limite tra il magico e il misterioso, unitamente al Bianco Nosiola all’elegante Merlot, al possente Cabernet al fragrante Moscato, fino all’aroma fruttato del Müller Thurgau sono tentazioni allettanti per scoprire abbinamenti gastronomici unici. Qui, in un progetto di turismo integrato, 100 soci si sono dati l’obbiettivo comune di far conoscere al turista i luoghi ma soprattutto i cibi e i vini lagarini.
La ricchezza del suolo e di microclimi ha influenzato nel tempo la varietà di prodotti enogastronomici: oltre ai vini la cui produzione supera il 40% di quella provinciale possiamo trovare la carne equina, il Vezzena, i formaggi del Monte Baldo, i marroni di Castione e gli ortaggi biologici della Val di Gresta.
La gastronomia ed i piatti tipici sono quelli della cucina trentina con qualche influsso della tradizione culinaria ereditata dai veneziani. 
Nei ristoranti è disponibile una ricca gamma di piatti caratteristici, spesso rivisitati dalla fantasia dei cuochi. Su questi piatti il Marzemino non ha cedimenti e ci conforta con il piacere del suo sorso e con i richiami mitologia! Recenti indagini fanno ritenere che i semi originari dell’uva Marzemino provengano addirittura dalla città di Merzifon, in Paflagonia, come scriveva Omero, il paese di Diomede. Secoli e secoli di peregrinazioni nella “culla” mediterranea: le uve Marzavi sono citate prima in antichi registri commerciali a Cipro, poi sulla costa dalmata e via via nei centri di scambi agricoli lungo la foce del Po e dell’Adige, fino a giungere ai piedi delle Dolomiti. Un viaggio avventuroso, legato anche ad altre, affascinanti leggende, come quella che risale al secolo scorso, secondo la quale il nome Marzemino deriva dalla denominazione di un villaggio della Carniola, centro rurale ora scomparso, situato tra la Carinzia e la Slovenia, paese chiamato appunto Marzmin. Su questo affascinante vino immancabili i canederli (in brodo o al sugo), gli strangolapreti, gnocchetti di pane e spinaci, a volte arricchiti con ricotta o con verdure selvatiche, conditi con burro fuso o creme di formaggi, gnocchi di patate, polenta di granoturco (servita anche ai ferri o pasticciata) accompagnata da spezzatini (famosissimo il “tonco del potesèl”), da funghi e formaggi. 
Personalmente, nelle versione giovane e fresca, Il Marzemino lo abbino volentieri anche sulla carne salada, di cui ogni cuoco custodisce gelosamente gli ingredienti e le modalità della concia.

I Marzemino premiati nell'edizione 2015 della guida

 

 

Aspettando Naturamentevino 2016

Vino, sapori e teatro: pane e Marzemino a merenda, brindisi futurista con Trentodoc, degustazione di Nosiola e Oltrepò Bonarda

Programmi per sabato 25 aprile? Noi ti invitiamo a fare quattro passi a Rovereto con “Koinè”. Gli attori della compagnia teatrale ti guideranno via radio in un affascinante itinerario nel centro storico della città, tra vie, calli, piazze e palazzi. Preparati a fare quattro soste per altrettante degustazioni. Protagonista assoluto il vino trentino, con un assaggio di Lombardia.

Prenotazioni e punto di raccolta:
Casetta di NaturaMenteVino in Largo Foibe – Rovereto

Programma:
ore 10.30 Presentazione di Aspettando NaturaMenteVino 2016
ore 11.00 Brindisi inaugurale
ore 11.30 Partenza per le degustazioni teatralizzate
ore 15.00 Partenza per le degustazioni teatralizzate
ore 17.00 Partenza per le degustazioni teatralizzate

È obbligatoria la prenotazione e il pagamento della quota di € 5 cad.

 

Col pane nel Marzemino

Degustazione tradizionale trentina

Hai mai provato ad intingere il pane nel Marzemino? Bene, sappi che questa è la tipica merenda della Vallagarina. La degustazione funziona così: troverai i tavoli sistemati secondo la tradizione dei laboratori del gusto: come in un’aula didattica. Il pane, prodotto con cereali trentini, ti verrà servito in modo teatrale, accompagnato da un calice di Marzemino. A questo punto inizierà la degustazione, guidata dalla voce dell’attrice/cantante.

Portico Palazzo Todeschi

Sotto pressione

Multisincrostappatura di Trento DOC Sintesi Futurista

Immagina un attore, vestito con panciotto deperiano, accompagnato da un testo originale di Fortunato Depero sul vino e da musiche futuriste. Osservalo stappare simultaneamente e sincronicamente tre bottiglie di Trento DOC, spumante trentino metodo classico, versato nei bicchieri del pubblico per un brindisi finale tutto bollicine.

Portico ingresso Casa d’arte Futurista Depero

Dall’uva di vite Nosiola

Degustazione topografica e sensoriale del territorio trentino del vino Nosiola

Il pubblico è fermo, in piedi, intorno a dei tavoli rotondi. Ogni tavolo è interamente coperto da una grande mappa dell’Alta Valle dei Laghi dove è tracciato il “Sentiero dell’Uva Nosiola”. Le bottiglie di vino presenti sulla mappa sono sistemate proprio sul vigneto dal quale proviene l’uva che ha generato quel vino. La degustazione racconta il territorio di produzione del vino Nosiola, invitando i fruitori ad andare a bere il vino sotto la sua vigna, nel cuore di uno dei paesaggi rurali più arcadici e ben conservati del Trentino.

Palazzo Pretorio in Piazza Podestà (Sala Cristo Re o Sala Roggia)

Oltrepò Bonarda

Degustazione interattiva e teatralizzata di vino Oltrepò Bonarda

In una sala-laboratorio, un rustico docente guida gli spettatori nella degustazione del(la) bonarda, il vino della provincia di Pavia. L’attore si avvale dell’aiuto di un suo doppio virtuale, un sé stesso di pixel con il quale interagisce in modo surreale. Ma la degustazione sarà più che mai concreta: assaggerai la terra argillosa e calcarea in cui cresce la vite croatina, servita al naturale e a temperatura ambiente, annuserai i suoi tralci appena potati, ascolterai le parole dialettali e le musiche da ballo che ampie sorsate di bonarda hanno creato.

 

Prenota la tua degustazione teatralizzata inviando una mail a marmos.mm@libero.it o direttamente presso il punto informativo in Largo Foibe a Rovereto.