“Lalella” disegna la nuova etichetta del Vino della Pace

"Sono felice quando faccio ciò che mi piace: disegnare come una bambina. In fondo, non sono mai cresciuta. Così penso, fare la Moda è un eterno giocare con le bambole”. Questa frase di Raffaella (Lella) Curiel scritta a mano sotto una ricetta del suo libro “Lo stile in cucina” uscito nel 2010, sembra calzare perfettamente per presentare la sua etichetta del Vino della Pace. L’anno scorso, infatti, la Cantina Produttori Cormòns (Gorizia) ha rilanciato questo vino famoso, messaggero di fratellanza tra i popoli, rendendolo elegante e accattivante al gusto e all’olfatto, ma lo ha anche vestito con stile. È un assemblaggio di tre varietà autoctone del Collio - Malvasia, Ribolla e Friulano - più Pinot bianco e Chardonnay, e le etichette sono ora disegnate da stilisti italiani. Il primo è stato il maestro Roberto Capucci, la cui Fondazione ha sede nella prestigiosa Villa Manin di Passariano (Udine). «Il vino ha ricevuto diversi riconoscimenti nazionali e internazionali che ci hanno incoraggiato a proseguire» dichiara entusiasta il dg Alessandro Dal Zovo. Quest’anno a disegnare l’etichetta è Raffaella Curiel, figlia della triestina Gigliola Curiel (1919-1969) che, dopo aver venduto il marchio, esce con la firma “by Lalella”, perché tutti la chiamano la Lella. Il coinvolgimento della stilista milanese, che è impegnata da anni in campo sociale, come la Cantina Produttori, è coinciso con il lockdown e lei stessa ha confessato: «Mi sono confortata assaporando il vostro meraviglioso vino bianco che sicuramente mi ha dato momenti di piacevolezza durante i miei pasti a base di pesce che mangio spesso». Ed essendo “una donna che fa quadrare il cerchio”, come la definì il giornalista Alberto Orefice, dalla mano della Lella è uscito un disegno dallo stile inconfondibile, semplice e vivace, che la ritrae «così con occhi e bocca colorata» e con la frase “Che vino! Il mio vino”. A fianco del disegno c’è la poesia “Nascosti”, di Giulia Tesolin, tratta dalla raccolta “La vita è sogno – microcosmi di poesia” (1998-2003). Giulia ha frequentato il liceo classico di Gorizia, «fondamentalmente perché studiare mi piaceva e sinceramente non avevo ancora le idee ben chiare sul mio futuro. Quelli sono stati gli anni in cui, grazie anche all'aiuto dei professori, spesso i miei pensieri prendevano vita con carta e penna ed io nel frattempo crescevo. Dopo la maturità mi sono iscritta all’Università, Viticoltura ed Enologia, una scelta che ha stupito professori, amici e parenti». Ora è ancor più stupita nel vedere una sua poesia, scritta da ragazza, sull’etichetta del Vino della Pace, conosciuto nel mondo per la finalità benefica, accanto al disegno di Lella Curiel, l’intellettuale della moda italiana.

CORMONS A BONDENO DI GONZAGA CON RIBOLLA E VINO DELLA PACE

Un particolare gemellaggio è stato suggellato con il Vino della Pace,
mercoledì scorso, in provincia di Mantova. L’idea è nata dal
comandante della stazione dei Carabinieri di Moglia, Olivo Moretta,
originario di San Lorenzo Isontino, che ha fatto conoscere il prodotto a
Gianni Bellesia, fotografo e giornalista locale. Analizzando gli oltre
500 vitigni che concorrono a formare la Vigna del Mondo, i vignaioli
locali non hanno trovato la varietà principe del territorio: il
Lambrusco Grappello Ruberti. A questo punto Luciano Bulgarelli,
presidente della Cantina sociale di Quistello e del Consorzio vini
mantovani, ha pensato di donare alla Cantina Produttori Cormòns cinque
barbatelle di questa antica varietà. Alla serata sono andati Andrea
Tofful, vicepresidente di Cantina Cormòns, e Stefano Cosma, addetto
stampa. «La storia del Lambrusco è antica poiché già Virgilio
scrisse della “vitis labrusca” nella quinta Bucolica» ha spiegato
Bulgarelli. Nel medioevo i Gonzaga amavano i vini del territorio e
«chissà se il 16 novembre del 1478, quando venne celebrato il
matrimonio tra Paola Gonzaga e Leonardo, ultimo conte di Gorizia, la
sposa portò in dote qualche prodotto della sua terra» ha ribattuto
Cosma. Con una suggestiva cena organizzata dagli amici e soci del Club
del Mercoledì di Moglia, presso l'azienda agricola di Giancarlo Bigi, a
Bondeno di Gonzaga, sono state consegnate ufficialmente le piantine del
vitigno "Grappello Ruberti", per essere piantate a Cormòns e così
concorrere anch’esse, tra alcuni anni, alla produzione del famoso Vino
della Pace, oramai conosciuto dai Capi di Stato di tutto il mondo. Alla
vendemmia di fine settembre, il vicepresidente Andrea Tofful ha invitato
a partecipare anche gli amici del Club enogastronomico culturale
mogliese. Prima dell'inizio della cena, monsignor Paolo Gibelli, parroco
di Suzzara, ha parlato del vino nella tradizione cattolico cristiana,
con richiami ai Testi Sacri, e ha ricevuto in dono, con grande gioia,
una magnum del Vino degli Angeli. Quindi c’è stato il saluto del
sindaco di Gonzaga, Claudio Terzi, e del vicesindaco di Moglia, Mauro
Trevisi. La cena, rigorosamente a base di pesce, visto il periodo
quaresimale, approntata dai cuochi del Club, Carlo Siligardi e signora,
aiutati dal presidente Mario Bertellini, è stata accompagnata anche
dalla Ribolla gialla brut di Cormòns e da tre annate introvabili del
Vino della Pace: 1987, 1989 e 2002. Successivamente, il cantautore
Wainer Mazza ha proposto una canzone inedita ed una poesia dedicata alla
particolarità di questo vino. Siccome sia il Vino della Pace che il
Vino della solidarietà sono strettamente collegati all'arte, gli amici
del Club del mercoledì hanno invitato alcuni artisti vicini al
sodalizio, a realizzare bozzetti a tale scopo. Sono stati così donati
una decina di progetti per future etichette fatti da Carlo Moretti,
Giancarlo Gozzi e Natalino Bianchini. Al termine, l'attore Roberto
Guaiumi ha declamato testi di celebri autori riguardanti il vino. «Nei
prossimi giorni, appena il clima lo permetterà, ci sarà l’impianto
delle barbatelle mantovane» ha assicurato il presidente della cantina
cormonese Filippo Bregant. Durante la prossima presentazione dei due
bilici, sul cui telone è stampato il nuovo logo "Cormons - Custodi
dell'Armonia", seguirà un rinfresco nella Sala Consiliare, anche con
alcuni prodotti della provincia di Mantova: il Lambrusco mantovano
frizzante rosato e quello rosso, con Parmigiano Reggiano prodotto
proprio con il latte dell'azienda Bigi di Bondeno. «La rinnovata
immagine aziendale, unita al _claim _Custodi dell'Armonia, conferisce
più vigore ed effetto a questi rimorchi che consegneranno i vini di
Cormòns in tutta Italia, promuovendo contemporaneamente il nome della
cittadina collinare» ha dichiarato il direttore Andrea Russo.