La "Storia moderna del vino italiano"

Presentato martedì 21 giugno presso l’enoteca “’N ombra de vin” a Milano la Storia moderna del vino italiano 
a cura di Walter Filiputti
 per i tipi di Skira

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Storia moderna del vino italiano racconta per la prima volta un’epopea di lavoro e creatività tutta italiana nella sua affascinante complessità e varietà di uomini, aziende e vini.


Dedicato a tutti i vignaioli italiani (e in particolare a Luigi Veronelli, “il filosofo del vino italiano”), il volume propone un affascinante viaggio alla scoperta dei diversi aspetti del poliedrico mondo del vino: dal cosiddetto Rinascimento del vino italiano, al suo futuro e all’innovazione in tutte le sue declinazioni; dalla cucina italiana nel mondo alla sfida dei mercati internazionali; dagli intellettuali del vino al paesaggio vitivinicolo; dalle bottiglie ed etichette d’autore alle cantine, veri sancta sanctorum dove si celebra il rito del vino.


Con il curatore, Walter Filiputti, hanno collaborato Attilio Scienza, Mario Busso, Davide Rampello e Angelo Solci.

 La storia moderna del vino italiano ha inizio tra la fine degli anni sessanta e i primi settanta del Novecento e rappresenta la più bella pagina mai scritta dalla nostra agricoltura, che ha visto la trasformazione di semplici viticoltori in imprenditori, le cui bottiglie sono presenti in tutto il mondo. Straordinaria fu la capacità di innovarsi: dall’enologia alla viticoltura, dal modello di gestione al marketing, fino alla comunicazione.

Uomini e Radici 2016

Il Comune di Buttrio in collaborazione con Vinibuoni d’Italia e Touring Club Italiano nell’ambito del premio istituito dalla Fiera dei vini da vitigni autoctoni con l’edizione 2016, che raggiunge il suo 85° anniversario, ha istituito il premio “Uomini e Radici”.
Il riconoscimento, che avrà continuità negli anni a venire, intende mettere in luce ed esaltare storie, uomini, avvenimenti e idee che hanno fatto il passato e costruito il presente del Friuli Venezia Giulia con uno sguardo mirato alla formazione del senso di appartenenza al territorio e alla volontà di promuoverlo.

Premio Radici a Walter Filiputti
Le radici sono importanti nella vita di un uomo, anche se le gambe a volte sono fatte per andare altrove. Questo significa che in un mondo dove la mobilità e gli spazi sono globali e ormai senza confini, sul piano della comunicazione e della divulgazione delle idee, il radicameto alla propria terra accompagna quasi sempre momenti di scoperta autonoma e voglia di svelare agli altri le emozioni e la cultura delle proprie origini.
Comunicare le radici diventa un modo e un auspicio - attraverso l’opera di tanti uomini e donne friulane - di offrire conoscenza, spirito di curiosità, apertura e apprezzamento di un mondo, quello del FVG, nella convinzione che esperienze attente alla dimensione dell’incontro interculturale, del rispetto della natura e della dignità degli uomini sono il modo migliore di conoscere.
In un tempo in cui la pluralità degli spazi e del gusto si fa sempre più evidente, grazie alle persone che si spostano per motivi di turismo, di lavoro o per riformulare il proprio futuro è importante intraprendere percorsi ideologici consapevoli e rispettosi delle persone e dei modi di vita altrui, partendo altresì dalla consapevolezza e dalla volontà di valorizzare le memorie e le culture che sono nostre.
Sono questi i presupposti in base ai quali quest’anno il premio viene attribuito a Walter Filiputti, venerdì 10 Giugno alle ore 18,30 a Villa di Toppo Florio a Buttrio.

Walter Filiputti è docente di Comunicazione e Linguaggio del vino presso la Facoltà di Agraria di Milano. Per molti anni è stato uno dei vignaioli più impegnati del Friuli: basta ricordare il suo lavoro per il recupero del Pignolo. Ha, inoltre, prodotto il primo bianco secco in barrique d’Italia. Giornalista pubblicista, tra i fondatori dell’Associazione italiana sommelier del Friuli Venezia Giulia, si occupa di studi e progetti per la valorizzazione del territorio attraverso i vini e la cucina, temi che ha sviluppato anche in numerosi testi e pubblicazioni, oltre a continuare a svolgere l’attività di consulenza per importanti aziende vinicole.
È presidente del Consorzio Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori e consulente per la Camera di Commercio di Udine per il settore dell’enogastronomia e gli eventi ed esso collegati.
Premio alle aziende vitivinicole Toros, Vigna Petrussa e La Roncaia
Il vino è fonte di ispirazione, sapore da gustare, compagno d’avventura, ma anche e soprattutto prodotto “culturale”, frutto dell’interazione tra l’uomo, la natura e il territorio. Il fattore che contraddistingue coloro che sanno apprezzare il vino da quelli che ne abusano sta proprio nella cultura e nella conoscenza. Il vino è dunque l’espressione di un territorio, della sua storia e delle persone che lo animano.
Vinibuoni d’Italia e la Fiera dei vini da vitigni autoctoni di Buttrio hanno dunque deciso di istituire un premio, che proseguirà negli anni a venire, per quei vignaioli che si sono particolarmente distinti nel comunicare, attraverso il vino prodotto, la sua valenza di bene culturale che evoca ambienti, paesaggi, cultura e tradizioni. La possibilità di associare il vino ad un territorio, ad un luogo, alla gente che ci lavora è un elemento che arricchisce la qualità percepita del vino stesso.
Claude Levi Strauss amava dire “… a buon pensare, buon mangiare…”, alludendo alla migliore predisposizione ad esprimere un giudizio positivo, quando il consumatore ha in mente i luoghi da cui trae origine un prodotto e, nel caso specifico, il vino che è nel bicchiere.
Vinibuoni d’Italia e la Fiera dei vini da vitigni autoctoni di Buttrio, con il premio “Uomini e Radici”, hanno voluto assegnare un tributo ai quei produttori che si sono distinti nell’elaborare vini che hanno suscitato emozioni per qualità organolettica e per adesione al territorio.
Per fare questo è stato creato un protocollo, infatti ogni anno verranno selezionate tre tipologie di vino: un vino bianco, un vino rosso e un vino dolce. Rispetto alla tipologia individuata i produttori che meglio si sono classificati, raggiungendo il maggior numero di Corone e Golden star, ovvero i massimi riconoscimenti di Vinibuoni d’Italia, nelle ultime cinque edizioni della guida, ricevono il premio “Uomini e Radici”.
La Fiera dei vini di Buttrio e Vinibuoni d’Italia hanno individuato per l’edizione 2016 le seguenti tipologie di vino:
Friulano per il vino bianco
Refosco dal peduncolo rosso per il vino rosso
Ramandolo per il vino dolce.
Questi i produttori premiati nell’edizione 2016 di “Uomini e Radici”:

Toros - Collio Doc Friulano
premiato con Corona nelle edizioni di Vinibuoni d’Italia 2012/2013/2014/2016 e Golden Star 2015
Vigna Petrussa - Venezia Giulia Igt Refosco dal peduncolo rosso
premiato con Corona nelle edizioni 2012/2013/2014
La Roncaia - Ramandolo Docg
premiato con Corona 2012/2014
Riceveranno il diploma Venerdì 10 Giugno alle ore 18,30 a Villa di Toppo Florio a Buttrio.